“Lo spazio narrato, la scenografia nell’opera di Publio Muratore”

“Un rilevante e prezioso contributo per raccontare la città attraverso un figlio illustre della Tuscia”.  Così il vice sindaco e assessore al Comune di Viterbo, Alfonso Antoniozzi, nella conferenza stampa di apertura della mostra “Lo spazio narrato, la scenografia nell’opera di Publio Muratore”, che sarà inaugurata sabato prossimo e resterà aperta fino al 6 gennaio nel Ridotto del Teatro Unione (ingresso gratuito per i cittadini residenti a Viterbo). A palazzo dei Priori, presenti la figlia dell’artista Maria Teresa, Luigi Portoghesi dell’associazione culturale Omnia Tuscia, Francesco Cima presidente del Lions Club di Viterbo. “Una rassegna – ha spiegato la Muratore – che si estende su tre filoni: i bozzetti, i quadri e lo studio del corpo umano in movimento”. Lo spazio che diventa il luogo della presentazione e che comprende oggetti, arredi e pannelli dipinti, la scenografia è quindi la rappresentazione che riunisce tridimensionale e bidimensionale, realtà e immaginazione, il punto di incontro di architettura e pittura. Pubblio Muratore nasce il 26 gennaio 1918 a Gallese. Diplomatosi a Perugia nel ’37 si iscrive all’Accademia delle Belle Arti a Viterbo e contemporaneamente frequenta la facoltà di architettura della Sapienza. Poi gli studi all’Accademia di Roma da cui esce diplomato in Sceneggiatura nel 1948. Nel ’51 inizia ad insegnare Disegno e Storia dell’arte, e il matrimonio con Anna Rita Meschini, insegnante di francese. Muore nel 1998. (L.C.) 

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