Lumache, amore a prima vista: come si diventa allevatori

Lumaca

Alzi la mano chi conosce il significato della parola ”elicicoltura”. In pochi, probabilmente. Antonella Marcantonio, il significato, lo ha scoperto quasi per caso allorché navigando su internet è andata ad arenarsi sul sito dell’Istituto Internazionale di Elicoltura di Cherasco (Cuneo). Per farla breve ha avuto lì il suo primo, folgorante incontro con un «allevamento di lumache». Ecco il significato. Ed è stato quasi un colpo di fulmine.

«Io e mio marito – dice – abbiamo affittato un appezzamento di terreno, circa 7.000 metri, e abbiamo iniziato a piantumarvi (praticamente seminarvi) ventiquattromila chiocciole riproduttrici». Primo insediamento del genere, a metà strada tra Civita Castellana e Fabrica di Roma. I primi raccolti tra giugno e agosto scorsi. A regime, cioè a giugno dell’anno prossimo la ”Santa Susanna” – questo il nome dell’azienda biologica – produrrà più o meno 5 quintali di lumache.

In tempi grami anche un lentissimo invertebrato può dare una scossa. «L’investimento iniziale per un allevamento come il nostro – spiega la signora delle lumache – si aggira tra i 20.000 e i 30.000 euro. Ma i rischi sono limitati perché una parte del prodotto la vendiamo ai ristoranti mentre ciò che rimane lo dirottiamo all’istituto di Cherasco».

Ma il gioco, cioè la lumaca, vale la candela? «Troppo presto per valutare i risultati. Per adesso l’impegno maggiore è quello di far conoscere ciò che offriamo: nei mercatini della Coldiretti di Roma e di Viterbo e negli incontri di degustazione nelle trattorie. Pensiamo però di allargare il nostro raggio d’azione».

I prezzi? «Intorno a 10 euro al chilo che diventeranno 500 grammi di chiocciole pulite».

E l’impegno? «Be’ pesante in alcuni periodi dell’anno quando occorre procedere a interventi di piantumazione, di coltivazione delle erbe o di raccolta; ridotto quando le chiocciole si ritirano sotto terra. Sicuramente ciò che non è mai mancato e non manca è l’entusiasmo. In questo caso io e mio marito abbiamo tradito le nostre creature perché siamo andati sempre di corsa».

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