Mara Zappia, quella passione per il volontariato e un percorso all’inverso da Carbognano a Mallorca

di Sara Grassotti

Mara Zappia nella Tuscia c’è nata, a Ronciglione 37 anni fa ma è felicemente  cresciuta Carbognano. Una vita la sua da sempre improntata sulla sfida dei valori. Un corso di studi che la porta a conseguire una laurea in scienze sociali  all’Università di Perugia appena ventitreenne e subito dopo il conseguimento di un master alla Lumsa in Arti Terapie.

Mara inizia a lavorare da libera professionista come assistente sociale a Viterbo ed è lì che esplode la passione innata per il volontariato al punto di decidere di  “fare del volontariato la mia vita”.

In quella direzione si candida per il servizio civile  di influenza reciproca all’estero con la ONG Focsiv a Roma parte per l’Equador, lasciandosi  tutto  alle spalle (ottobre 2007).

E da qui che inizia un racconto di vita nuova che ci giunge via collegamento Skype.

L’Equador cosa le riserva?

In quel paese collaboro con la ONG Hias e con lo UNHCR (ONU) offrendo ai rifugiati per lo più colombiani appoggio psico-sociale e di integrazione lavorativa creando una rete che aiutasse le famiglie rifugiate a riacquistare la propria dignità.

E’ un facile inizio?

Dopo un mese di permanenza in Ecuador a Dicembre 2007 conosco Eduardo, colui che diventerà il  mio compagno di vita… Un vero colpo di fulmine. Dopo 7 mesi attendo il nostro primo figlio. Santiago è nato a Viterbo nel 2009,  a lui si aggiungeranno Penelope nata nel 2012, Noah.2014, tutti viterbesi solo l’ultimo arrivato Joseph è nato a Sant Llorenc nel 2017.

Quindi Viterbo solo un rientro per ricercare una sicurezza, una protezione?

Si è stato così fino a che non siamo arrivati a  Sant Llorenc  il luogo dove da cittadini del mondo ci siamo fermati . lasciandoci alle spalle 9 traslochi ed esperienze lavorative  varie. La nostra vita come decanta il poeta scrittore Paulo Coelho è un viaggio dove iI paesaggio muta, le persone cambiano, i bisogni si trasformano, ma il treno prosegue.

Il treno prosegue verso dove?

Sempre spinti dal desiderio di godere di nuovi paesaggi e dare una qualità di vita migliore ai nostri figli accogliamo un’offerta di lavoro dal Cile . Edu si occuperà come capo reparto del turno notturno di una grande impresa agricola gemellata con una delle più grandi multinazionali. A noi viene data una casa immersa in un contesto contadino che ci sembra la migliore scelta al momento.

Perché al momento?

Vivendo il Cile ci rendiamo conto di una profonda diversità culturale, educativa e culinaria e quasi provvidenzialmente dopo circa 6 mesi dal nostro arrivo ci spostiamo seguendo a Mallorca mio fratello e la sua famiglia. Fu causalmente che scoprimmo il paese di Sant Llorenc des Cardassar, vicino alla cittadina di Manacor. L’esigenza era quella di trovare una casa in affitto.Troviamo una palazzina ma  ci viene detto che l’unica possibilità era l’affitto  in blocco della palazzina a 3 piani con 3 locali separati.

Quindi che decisione viene presa?

Guardando il locale al piano terra afferrando la passione di mio fratello  Valentino per la cucina e il suo desiderio di aprire una propria attività , ci si accende un’illuminazione..”Apriamo un Ristorante”..

La bacchetta magica come pennello ideale e idealizzato per tracciare disegni ?

Se davvero credi che tutto è possibile, accade davvero. Vennero in soccorso i nostri genitori dando fondo ai  loro risparmi di una vita. Iniziamo subito i lavori di sistemazione del locale. Realizziamo tutto da soli utilizzando materiali da mercatino dell’usato, mercatino antiquariato e materiali da riciclo, dipingendo le pareti di notte.

Il risultato?

Uno stile vintage che in ogni centimetro respira della nostra anima, trasuda delle nostre fatiche  e del nostro vissuto. Un vero e proprio settimo figlio.

Ed ecco nascere il sognato  ristorante

Lo abbiamo chiamato “La locanda del Tempo Perduto”perché in questi pochi metri quadrati ognuno che vi entra possa fermare il tempo, senza nessuna fretta, degustando la nostra cucina italiana biologica a km 0 accompagnati da musica jazz e da tanti vinili storici degli anni settanta e ottanta. Colori e atmosfere che donino serenità, pace, un tocco di speranza aprendo al sogno.  Tra lavori e permessi lo abbiamo aperto il 17 giugno 2017  animati dall’entusiasmo imbarcandoci pienamente in questa nuova meravigliosa avventura, non priva di difficoltà e di momenti di grande fatica.

Sono trascorsi due anni da allora…

Oggi siamo soddisfattissimi e felicissimi soprattutto della gioia che ogni cliente ci trasmette  e dello spirito universale che ognuno di  nazionalità diversa  ci rinnova. Io e mio fratello lavoriamo al ristorante a tempo pieno, mia cognata Oriella prosegue la sua professione di ostetrica, Eduardo lavora come manutentore di interni e esterni.

 

Che cosa avete trovato a Sant Llorenç des Cardassar piccolo comune spagnolo che altrove, nemmeno nel vostro paese non c’era?

Abbiamo trovato da italiani emigrati in un paese straniero la nostra dimensione di vita. Tutto scorre serenamente a Mallorca nel  piccolo paese di  Sant Lloren¢ des Cardassar un po meno di 9.000 abitanti situato nella comunità autonoma delle Baleari.  dove i nostri figli godono di tutti i servizi necessari come assistenza sanitaria, centro giovanile, biblioteca, impianti sportivi, piscina e la possibilità di scegliere tra 8 sport in convenzione con il comune con una spesa irrisoria che non esclude nessuno, è concesso a tutti di frequentare l’accademia di lingue e respirare una cultura multietnica perfettamente integrata, e provare la libertà di crescere in strada senza timori. Un piccolo paradiso… A 5 minuti dal mare, 30 minuti dalla montagna e 40 minuti dalla capitale Palma di Mallorca.

Ed ecco che arriva l’invito: 

Venite a trovarci nel nostro locale nella locanda del Tempo Perduto riuscirete a fermare il tempo e sarà  come perdere e poi ritrovare se stessi, A noi è successo..

Quale messaggio vuol far arrivare dalla sua esperienza in Italia soprattutto nella Tuscia il luogo in cui è nata?

Il nostro vuole essere un esempio di inclusione, di politica dell’accoglienza che stiamo vivendo da immigrati italiani in un paese europeo. Qui si racconta una esperienza che non marca quella sostanziale distanza tra due immaginari contrapposti, che  soprattutto nei nostri giorni si materializza in un muro di ostilità nei confronti del forestiero,  l’inclusione in realtà non è che il risultato di un delicato equilibrio, al crocevia tra il mercato del lavoro, la sfera educativa e il sociale e il grande senso civico che ognuno di noi si porta dietro in cui la scuola unita alla famiglia giocano un ruolo fondante.

Il bilancio ad oggi?

A 37 anni posso dire, di aver trovato la mia stabilità:, ho una bellissima famiglia,  un marito, 4 figli, mio fratello e i suoi cari vicini, abbiamo un lavoro di soddisfazione, la nostra vita sociale  la tutela dei nostri diritti ed è un peccato non aver ritrovato tutto questo in Italia il mio paese, che  è pieno di persone capaci ed è sempre stato un paese all’avanguardia in ogni campo. Non possiamo arretrare serve un serio rilancio economico e sociale.

Contatti: www.lalocandadeltempoperduto.wordpress.com

https://instagram.com/lalocandadeltempo

 

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