Marcello Cambi, responsabile del servizio fotografico dell’ANSA dal 1976 al 1993, capo dell’ufficio stampa del Senato negli anni 1979-80 durante la presidenza Fanfani, alla guida della comunicazione di Miss Italia dal 1988, si presenta così in ‘Diario scritto con il lapis’ per Ledizioni .
“Chi sono?” – ha recentemente dichiarato Cambi all’Ansa -. Un omino che non sa nemmeno fare il nodo alla cravatta, ma che la indossa sempre; che parla le lingue straniere come faceva il comico Carlo Dapporto nelle sue gag; che ora, soltanto ora, proprio qui, rivela la propria età tenuta nascosta per gioco tutta la vita”.
“Le pagine che ho scritto – ha aggiunto Marcello Cambi, che ha toccato anche il viterbese, precisamente Bassano Romano nel corso di una cerimonia di Miss Italia tenutasi nell’aula consiliare di Piazza Umberto I – sono costituite dalla descrizione di fasi della mia vita, degli incontri e delle amicizie che ho realizzato. Si tratta quindi di un diario quasi intimo, ma che coinvolge molte persone. Un diario semplice, che sembra scritto con il lapis (il titolo è ispirato – solo il titolo – a “Poesie scritte col lapis” di Marino Moretti). La prima parte ha come sottotitolo “Ricordi di scuola”: inizio il cammino dai banchi del liceo per ricordar alcune figure incontrate in quegli anni e per rievocare il periodo della guerra vissuto da ragazzo. Quindi, una lunga descrizione per dire e spiegare “chi sono”, quali sono i miei valori, il significato che ha per me l’amicizia, che coltivo tuttora come se fosse (e lo è) la mia forza. Non a caso l’ultima parte, la più ampia, ha come sottotitolo “Gli amici siamo noi” e comprende 35 racconti, non lunghi, salvo tre. Alcuni hanno incontrato sui social il favore dei lettori, che poi sono i miei amici, il tema fisso”.
Nella carrellata dei ricordi l’autore, nato a Firenze nel 1935, giornalista professionista dal 1968, si sofferma su persone incontrate nella vita e nel lavoro da giornalista: la famiglia, i colleghi, i fotografi, i personaggi intervistati e amati. Per esempio, le ragazze di Miss Italia, ma anche i loro genitori, e poi Dino Risi, Amintore Fanfani, Sergio Lepri, Gian Paolo Cresci, Fellini, Fabrizio Frizzi, Gianni Agnelli, Baudo, Cino Ricci, Gianni Berengo Gardin. “Tutto affidato – sottolinea – alla fedeltà e all’ironia”.
“Mi dispiace che il libro, scritto solo per essere presentato in una cerimonia da inventare – ha concluso Marcello Cambi – non possa far sorridere tanti amici scomparsi: sacerdoti, giocatori di carte, capi camerieri delle mie adorate trattorie”. (Ansa) A.B.