Una giovane scrittrice della Tuscia. Il suo nome è Marta Tempra vive a Grotte Santo Stefano. Nonostante i suoi 23 anni, ha già pubblicato due libri, “L’Estate dei Bucaneve” e “L’Istante tra due Battiti”, entrambi a cura della casa editrice Arpeggio Libero. Raccolte di racconti brevi e storie, che sono però unite fra loro da tematiche importanti e da personaggi ricorrenti e che fanno diventare le opere della scrittrice dei romanzi veri. C’è tanta Tuscia nelle pagine che scrive. Marta la racconta e ci trasporta attraverso i suoi spazi, ricordandoci che anche i nostri luoghi hanno cose da raccontare, emozioni da esprimere. tirar fuori.
Come nasce la Marta Tempra scrittrice?
Ho iniziato scrivendo racconti, maturando presto la convinzione di voler fare di più, che la scrittura per me poteva coprire uno spazio ben più ampio della mia vita. Mi sono convinta che ci sono due tipi di scrittori: chi scrive per se stesso e tende a chiudersi nelle sue fantasie, e chi invece scrive per un pubblico, inteso come un insieme di persone destinate a cogliere il tuo messaggio. Qualsiasi artista, qualunque sia la sua arte, ha qualcosa da dire e vuole per questo essere ascoltato. Ho iniziato a contattare i giornali locali per trovare un piccolo spazio per i miei racconti, un direttore mi ha indirizzata verso un sito che raccoglieva racconti di vari autori. Lì è cominciata la mia avventura. Una casa editrice mi ha contattato dicendosi interessata a ricevere le mie storie e dopo pochi giorni ho avuto il contratto. Era il giorno del mio 21°compleanno, ho pianto dalla gioia!
Cosa significa per Lei scrivere …
Per me scrivere è inevitabile. E’ come se vedessi delle vibrazioni intorno alle cose, un senso in più che gli altri non riescono a cogliere. Prende forma un segmento di testo nella mia testa e sento il bisogno di svilupparlo. Quando scrivo cerco di mostrare agli altri le cose come io le percepisco. Nei miei libri spesso affronto temi duri, ma la sfida è mostrare come ci sia del bello anche in essi.
Esiste un legame tra L’Estate dei Bucaneve e L’Istante tra due battiti, anche se all’apparenza sembrano diversi?
C’è un evoluzione tra i due testi. Il primo scritto con racconti sparsi nell’arco di due anni, per i quali la pubblicazione pareva lontanissima. Una raccolta integra priva d’influenza esterna. Nel secondo libro invece ho maturato la convinzione di scrivere per un pubblico che ascolta, e ho l’ sentito come dovere nei confronti di questo pubblico. C’è stato un impegno maggiore nello scrivere e un passo avanti sui generi letterari; nel primo si privilegiano le storie drammatiche, nel secondo i racconti di vari generi, tra giallo, thriller e perfino il comico, perché ridere fa bene.
C’è un tema in particolare che ricorre nei suoi libri?
Ogni racconto va a toccare temi abbastanza importanti, ma differenti. Presento i miei temi puntando all’impatto dell’emozione e all’attesa. Temi duri ed esistenziali, ma sono quelli che poi alla fine ci rendono umani. Scopo fondamentale dei miei racconti è mostrare il buono nel malvagio, far affiorare un sorriso in mezzo alle lacrime.
Progetti futuri
Sto scrivendo un romanzo storico, una sfida. Si tratta di un genere complesso, per scriverlo mi sto avvalendo della collaborazione con un altro autore esperto del genere. L’obiettivo è di proporlo alla rassegna Caffeina di giugno 2015, ove sono stata invitata per la terza volta. E’ un romanzo , totalmente diverso dalle altre mie trame. Vorrei mostrare un duplice aspetto: come il lato umano influenza la storia e come la storia è influenzata dal lato umano. Gran parte di questo romanzo è ambientato nella Tuscia, all’epoca dell’assedio di Federico II nella città di Viterbo.
Qual è il suo consiglio ai giovani scrittori emergenti
Crederci, rimanendo con i piedi per terra. Allenarsi in letture di ogni genere: dai classici agli autori contemporanei, sia italiani che stranieri. E considerare il web come una risorsa importantissima per un aspirante scrittore. Io sono stata scoperta lì. Ma il web va gestito con solerzia, può essere anche una trappola, una cartina tornasole con promesse si pubblicazioni dannose perché inconsistenti. Il confronto con un editore rimane fondamentale per il posizionamento del libro nei circuiti DISTRIBUTIVI importanti.
La Tuscia rimarrà l’ambientazione dei suoi libri e la sua casa?
Sicuramente si.. Quando ho scritto “L’Estate dei Bucaneve” avevo in mente come luogo il Lago di Bolsena, anche se non ho nominato posti reali. Presto ci sarà anche Civita di Bagnoregio. Non appena avrò un po’ di tempo mi dedicherò a scrivere una sorta di leggenda, un racconto per bambini ambientato in questo borgo molto suggestivo. A Grotte Santo Stefano c’è pure la mia casa.
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