Massimiliano Mascolo ha presentato alla Biblioteca Consorziale il suo ultimo libro “70 più uno, la storia del Rugby Viterbo”

Mascolo

Stavolta la Biblioteca Consorziale ha riservato al mondo dello sport e in particolare agli amanti della palla ovale una piacevole sorpresa. Era piena la sala Cardarelli, venerdì pomeriggio, tanti i volti del rugby viterbese, di ieri e di oggi, che ha soffiato 70 candeline più una. 70+1. 1952-2023 (256 pagine, 20 euro, Geo Edizioni), che è pure il titolo del libro, è la storia scritta da un competente e appassionato dello sport, il giornalista Rai Massimiliano Mascolo. A salutare la platea il commissario straordinario Paolo Pelliccia e a dialogare con l’autore lo spigliato giornalista Luca Telli. “Il segno distintivo del Rugby Viterbo da sempre – analizza Mascolo – è la voglia di mordere il terreno di gioco. Poi presidenti appassionati e competenti, come Sorbini e Pepponi, hanno come primi tifosi creduto nel progetto, valorizzandolo. Così Viterbo è diventata una realtà sana e vincente”.

Il firmacopie, gli incontri calorosi, in fondo il rugby è il gioco di squadra più vero, Mauro Bergamasco, rugbista della Nazionale, disse questa frase: “La mischia è la mia famiglia”. Infatti, niente come la mischia racconta il rugby, anche agli occhi di chi non ha mai visto una partita.
E’ lo sport dove i giocatori sono allenati a giocare in ogni ruolo e a scambiarsi di posto, se la squadra o la strategia di gioco lo richiedono. “70 più uno, la storia del Rugby Viterbo”, oltre a raccontare una storia di sport, racconta di uno sport che è insegnamento di vita, dove il rispetto delle regole e degli avversari è il valore fondamentale. (S.G.)

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