“Medioevo”, un passato da riscoprire”: Viterbo, una capitale del XIII secolo  e  La città della scienza

di Paolo Giannini*

Viterbo, una capitale del XIII secolo  e  (Viterbo) La città della scienza sono i due titoli di un servizio pubblicato dalla rivista Medioevo*  in questo mese di settembre 2021.
Il primo articolo: La nascita del Conclave di Agostino Paravicini Bagliani  espone, molto bene che : “ La storia delle elezioni  pontificie  visse una svolta decisiva  nella città della Tuscia, a partire dal 1269. Quando, visti gli indugi, i cardinali furono di fatto privati della libertà e chiusi “ cum clave” nel palazzo papale, affinchè trovassero finalmente l’accordo sul nome del titolare della cattedra di Pietro. Che fu individuato solo nel 1271 in Gregorio X.”
Tra l’altro si apprende che molto consistenti erano i vantaggi (vedi la Roma odierna.! Nota d.A) “economici derivanti dalla presenza della corte papale che, vivente il pontefice, era fonte di ricchezza e prosperità.
 “Basti pensare che, per esempio, gli affitti aumentavano del 300 per cento.”
L’autore si sofferma poi sulle misure divenute leggi canoniche prese proprio da Gregorio X nel concilio di Lione con la bolla Ubi periculum e i diversi modi di  metterli in pratica dopo la morte di vari pontefici fino a giungere all’anno 1298 quando Bonifacio VIII “ inserì la costituzione gregoriana nel Liber Sextus  conferendole  così una solenne conferma. Da allora… la chiusura in conclave” fu sostanzialmente rispettata fino ai giorni nostri.”
Il secondo articolo: La Città della scienza di Luca Salvatelli non è meno interessante  e può renderci veramente orgogliosi tanto più che il pontefice promotore altri non è che Giovanni XXI che ha ricordo e riposo eterno nella tomba  conservata nel nostro Duomo.
Il servizio ha diverse illustrazioni tra cui, un interessante disegno (sec. XIII) su pergamena raffigurante la processione in onore  del nuovo papa, ripreso dal cerimoniale di Gregorio X. Molto bella anche la pianta prospettica policroma di Viterbo, un affresco realizzato su cartone di Ignazio Danti (1580-1585) ripresa dalla Galleria delle Carte geografiche della città del Vaticano.
Un piccolo neo è la foto del sepolcro di Giovanni XXI che non è ben visibile e si confonde con il ciborio marmoreo rinascimentale della parete di fondo. Né si leggono i versi che Dante ben cosciente del suo valore di studioso lo  pone  in Paradiso XIII vv. 136 -137  tra i dodici spiriti sapienti.
Un’ultima considerazione: molti studiosi asseriscono che la sostanza della bolla “Ubi periculum” sia dovuta al pensiero del nostro Bonaventura da Bagnoregio che proprio a Lione morì e che del suo corpo  nulla rimane tranne l’ulna del braccio destro conservata nel duomo  di Bagnoregio.
*MedioEvo è un mensile nel panorama editoriale italiano pensato per un pubblico di appassionati di storia, risponde anche all’esigenza sempre attuale di conoscere l’origine e il progredire di molte delle grandi questioni che condizionano ancora il presente. Il medioevo, ben lungi dall’essere un periodo buio come spesso erroneamente si crede, ha posto le basi per la nascita degli stati europei che sono stati motivo di grandi trasformazioni nel mondo.
Paolo Giannini
paolo-giannini
E’ nato a Viterbo, dove risiede. Alla professione di insegnante ha unito un’intensa attività di ricerca archeologica e storica nel territorio della Tuscia, che lo ha portato ad effettuare importanti ritrovamenti archeologici. Assistente alla cattedra di Etruscologia della Libera Università della Tuscia, ha effettuato varie campagne di scavo. Ha collaborato con le ricerche dell’Istituto Svedese ad Acquarossa e alla gestione del Museo civico di Viterbo. Nel 1966 ha “rifondato” la Società Archeologica Viterbese “Pro Ferento” di cui è stato segretario e presidente per oltre 35 anni. 
Giornalista pubblicista, ha pubblicato su riviste e quotidiani locali e nazionali divenendo anche il direttore responsabile della prima radio e tv libera della Tuscia.
Foto.Originale atto del conclave custodito presso la Biblioteca degli Ardenti
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