Messaggio del Presidente della Provincia di Viterbo per il 25 aprile

Ottant’anni fa, l’Italia ha ritrovato se stessa. Dopo decenni di oppressione, di guerra e di paura, il 25 aprile 1945 è stata la svolta. Quel giorno ha segnato la fine di un lungo inverno di violenze, di silenzi forzati e di diritti negati. È stato il momento in cui, grazie al coraggio di migliaia di donne e uomini, abbiamo voltato pagina e scelto la libertà.

La Liberazione non è solo un fatto storico. È il simbolo della dignità ritrovata, del diritto di esprimersi, di pensare, di scegliere. È la nascita di un’Italia nuova, costruita sul rifiuto della dittatura e sull’abbraccio alla democrazia. È la voce di chi ha preferito il rischio della resistenza al silenzio della sottomissione. La voce di chi ha lottato, anche a costo della vita, per consegnarci un Paese libero.

Quel 25 aprile ci ha permesso di rialzarci. Di liberarci dalle catene, di tornare a guardare il futuro con speranza. Per questo non possiamo considerare questa data solo come una celebrazione: dobbiamo viverla come un impegno. PerchÊ se oggi possiamo camminare a testa alta, lo dobbiamo a chi ha combattuto e spesso è morto per renderlo possibile.

Il senso profondo di questa giornata sta tutto qui: nel custodire con cura ciò che ci è stato donato. La libertà non è qualcosa che si conquista una volta per sempre: va difesa, protetta, alimentata. Ogni giorno. Contro l’indifferenza, contro l’odio, contro chi prova a riscrivere il passato per indebolire il presente.

E allora oggi, mentre ricordiamo quei giorni decisivi, rinnoviamo anche il nostro impegno: custodire la memoria, educare alla consapevolezza, e far sÏ che nessuno debba piÚ lottare per conquistare ciò che dovrebbe essere garantito a ogni persona, sempre.

 

Alessandro Romoli
Presidente della provincia di Viterbo

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