Open call, parte la corsa di Viterbo a capitale europea

di Luciano Costantini

COMUNEVT

“Diamo alla città la possibilità di inventarsi”. La frase di Alfonso Antoniozzi, assessore alla Cultura del Comune di Viterbo, sembra buttata là accidentalmente alla fine della conferenza stampa a palazzo dei Priori. Ed invece appresenta la sintesi, magari ardita, dell’Open Call che viene ufficializzata dall’amministrazione comunale. Per essere più chiari, la chiamata a raccolta di Viterbo nello sforzo di sostenere e possibilmente vincere la corsa a capitale europea 2033. Intendimenti, progetti, suggerimenti, proposte, che imprenditori privati, associazioni di categoria, semplici persone possano e vogliano fornire per partecipare direttamente alla corsa continentale. “Collabora anche tu alla candidatura della tua città!”. Ecco, appunto, il senso della sollecitazione che arriva dall’assessore Antoniozzi, in veste anche di neo delegato comunale nella preparazione del dossier Europa 2033 e che dovrà essere presentato tra il 2026 e il 2027. Sei gli obiettivi che Viterbo intende perseguire nella corsa alla candidatura: realizzare un processo virtuoso di riqualificazione dei processi culturali esistenti; rafforzare il settore culturale con una prospettiva a lungo termine; rendere la cultura uno dei motori di sviluppo della città; creare reti sinergiche tra operatori di tutti i settori coinvolti; realizzare un processo partecipativo collettivo; collegare Viterbo all’Europa. Indubbiamente si tratta di titoli che vanno riempiti di contenuti. “Abbiamo definito un tessuto a maglie larghe proprio per dare a tutti la possibilità di dare lo spazio più ampio alla collaborazione di tutti le realtà cittadine”, spiega Antoniozzi. Ed è assolutamente evidente che l’attuale amministrazione Frontini e quelle che la seguiranno avranno un ruolo fondamentale nel sostegno al cambiamento e alla valorizzazione di Viterbo e della sua provincia. Soprattutto in ambito culturale. Le idee progettuali dovranno essere indirizzate al Comune di Viterbo, Assessorato alla Cultura e potranno essere presentate mediante l’invio di una Pec a cultura@pec.comuneviterbo.it oppure mediante raccomandata A/R a via Garbini 84/b, 01100 – Viterbo, entro il 25 giugno. Anche se il termine potrebbe slittare di qualche giorno o settimana. I progetti saranno presentati al Comitato Promotore, poi saranno giudicati da un Comitato Scientifico. Entro la fine dell’anno i risultati dell’Open Call diventeranno operativi. “Senza alcun marchio politico, proprio perché si tratta di un progetto che verosimilmente interesserà varie amministrazioni”, garantisce Antoniozzi. “Anche perché – assicura la sindaca Chiara Frontini – si tratterà di un lavoro condiviso con la cittadinanza e gli altri attori della Regione e istituzionali cittadini”. Come, ad esempio, l’università della Tuscia, rappresentata in conferenza, dalla dottoressa Maria Chiara Giovannelli dottoranda con un progetto di ricerca proprio sulla candidatura di Viterbo a capitale europea della Cultura 2033.

Story

La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova, nel 2016, poi Pistoia, Palermo, Parma (nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia), quindi Procida, Bergamo e Brescia, che presentarono una doppia candidatura, Pesaro nel 2024. Nel 2025 toccherà ad Agrigento, mentre nel 2026 la città designata sarà l’Aquila, infine, il 12 marzo scorso, è stata annunciata la capitale del 2027: Pordenone.

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