“Operazione palazzo Gallo”. Si può sintetizzare in uno slogan di tre parole il lavoro lungo, difficile, faticoso, che ha prima portato al salvataggio, poi al recupero, infine alla certa valorizzazione di un ciclo di affreschi – diciotto in tutto – databile tra la fine del tredicesimo secolo e l’inizio del quindicesimo. Operazione che è anche un esempio di sinergia culturale tra quattro partner: Intesa San Paolo, Fondazione Carivit, Comune di Viterbo e associazione Amici di Bagnaia. Magari un pizzico di storia è necessario per spiegare l’importanza dell’operazione che lo storico dell’arte, Luca Della Rocca, ha offerto nel corso della conferenza stampa di presentazione degli affreschi. Ovviamente, all’interno di palazzo Gallo. Diciotto dipinti che per decenni, tra il XIII° e XVI° secolo appunto, hanno ornato la più che fatiscente chiesetta di Santo Stefano all’interno del centro storico di Bagnaia che ospitava la confraternita dei Disciplinati. Il recupero si rese necessario per salvarli dalla rovina definitiva. Nel 1969 furono staccati e presi in carico della Cassa di Risparmio di Viterbo. In anni più recenti, grazie all’amministrazione comunale, fu stipulato un accordo di comodato tra Fondazione Carivt e Banca Intesa per il definitivo restauro e la collocazione a palazzo Gallo. Un iter lunghissimo studiato, elaborato e portato avanti, tra mille traversie, dalla Amici di Bagnaia. I dipinti, sistemati dall’architetto Paola Carlini del Settore Patrimonio del Comune, rappresentano soprattutto scene con al centro la Madonna e che lo storico Della Rocca attribuisce a diversi pittori di una interessante e pressoché sconosciuta “scuola viterbese” i cui componenti, come i noti Pastura e Balletta, lavorarono al “cantiere di Orvieto” e che ebbero come punto di riferimento artistico il Pinturicchio. La “mostra” potrà essere visitata, nei giorni di sabato e domenica, presso l’antico palazzo di Bagnaia. Un edificio già sottoposto a restauri e che merita ulteriori interventi al fine di farne il secondo punto di spicco, insieme alla più nota villa Lante, di un suggestivo tour turistico. Questo l’obiettivo che l’amministrazione comunale intende perseguire, formalizzato in conferenza dal sindaco di Viterbo, Giovanni Arena, dal vice Laura Allegrini, dagli assessori Paolo Barbieri e Marco De Carolis. Per Bagnaia ci sono in cassa due milioni di euro che, ha spiegato la stessa Allegrini, serviranno per le strade, per affrontare le emergenze e per ripristinare la scalinata interna della torre di piazza che potrà costituire un osservatorio privilegiato sul panorama di Bagnaia. Il presidente della associazione Amici di Bagnaia, Aldo Quadrani, considera il recupero degli affreschi solo un punto di partenza e non di arrivo sul cammino della valorizzazione della frazione. Saranno ancora Intesa e Fondazione Carivit a sostenere lo sforzo, parola rispettivamente del presidente, Marco Lazzari, e del direttore di Area dell’istituto bancario, Marianna Alvino.
“Operazione palazzo Gallo”, diciotto dipinti del XIII° e XVI° secolo recuperati grazie a una sinergia culturale
di Luciano Costantini