Paola Pierini vivaista viterbese di piante rare tra gli Ignoti Vip

Di Giulia Benedetti

Il suo volto, per chi non la conosceva nella veste di imprenditrice, lo abbiamo visto legato alla dea bendata il 6 gennaio scorso, quale personaggio tra i Vip del programma Soliti Ignoti presenti nel corso della trasmissione. Il suo sorriso ammiccante ha catturato anche l’attenzione della conduttrice speciale Elena Sofia Ricci, che ha dichiarato “Quel sorriso mi contagia o mi svia … forse mi vuol comunicare qualcosa”.

In realtà nella vita di ogni giorno lei è Paola Pierini, 54 anni ben portati, imprenditrice che conduce la sua vita in quel piccolo gioiello che è il vivaio Il Pungivendolo situato a Bagnaia, specializzato nella vendita di piante grasse rare. Un progetto imprenditoriale di nicchia che si occupa di green e natura .

Come è arrivata ad essere un Ignoto?

Mi ha chiamata la redazione, invitandomi a partecipare in qualità di imprenditrice agricola. Avendo questa attività particolare, la coltura di piante grasse rare, l’hanno trovata una cosa molto graziosa da portare in trasmissione. Io sono stata felicissima di parteciparvi. In tanti, sul territorio non conoscevano la nostra attività, siamo più conosciuti al di fuori, grazie alle mostre e alle esposizioni di tutta Italia.

Come è nata la sua passione per le piante grasse?

Il vivaio è di proprietà della famiglia di mio marito da circa cinquant’anni, vi venivano coltivati i fiori più comuni. In questo ambiente colui che sarebbe divenuto il mio compagno di vita è cresciuto sviluppando l’amore per la coltivazione e, in seguito, per le piante grasse, un amore che ha poi trasmesso a me. In particolare le piante grasse, hanno la peculiarità di crescere e fiorire, mostrando forme e colori di un’intensità assolutamente inaspettata.

Siete a Viterbo la sola realtà a coltivare queste rarità. Chi sono gli estimatori privati o collezionisti?

Ci sono in particolare dei collezionisti, è una cosa di nicchia, non tutti vengono catturati dalla loro bellezza a tal punto da diventarne estimatori.

Come nasce Il vivaio del “Pungivendolo”, l’essere un piccolo vivaio a conduzione vi ha permesso di crescere insieme?

Come premesso il vivaio, aveva una sua storia, apparteneva alla famiglia di mio marito sin dagli anni ’50. Il luogo, in origine, era una discarica che, in seguito all’acquisto, è stata ripulita e convertita nel “Pungivendolo”. Hanno cominciato con le colture più semplici, come gerani e crisantemi, fino ad arrivare a cactus, aloe e lingue delle suocere, grazie a mio marito. Quando mi sono unita alla squadra, ce ne erano già un’infinità, difatti nelle serre ci sono piante che hanno anche 40, 50 anni e la loro bellezza è indescrivibile. Sono un po’ come gli esseri umani: più passa il tempo più diventano meravigliose. In più hanno una particolarità, ovvero che se una di loro nasce con un difetto genetico, diventano ancora più interessanti a livello visivo e commerciale, cambiando la forma in modo inusuale. Delle vere e proprie opere d’arte della natura.

Come avviene la vostra coltivazione, le piante sono coltivate senza forzature?

Per quanto riguarda quelle speciali, dobbiamo sempre fare delle talee: tagliare la pianta impazzita, così da averne altre. Le altre sono coltivate con una semina, utilizzando una terra molto povera, per ricreare il loro ambiente di nascita naturale. Dalla cassetta vengono poi pazientemente spostate nei loro vasetti, che cambieranno man mano che crescono. Alcune, nonostante spesso si pensi che crescano lentamente, possono farlo in tempo molto brevi.

La vostra scelta anche di negozio on line significa reagire con immediatezza e tempestività alla pandemia che ci insegue?

Devo ammettere che la pandemia ci ha messi in crisi, nel senso che non abbiamo potuto partecipare alle varie esposizioni, che ci davano modo di far conoscere la nostra attività. Così ci siamo chiusi nel nostro vivaio, continuando lentamente la produzione. Nonostante il negozio online, preferiamo di gran lunga il rapporto dal vivo con il cliente, fornirgli le varie informazioni, mettendoci tutto l’amore che contraddistingue la nostra azienda. Anche dopo l’acquisto seguiamo i clienti costantemente, seguendoli telefonicamente e mettendoci sempre a disposizione nel caso di consigli o dubbi.

Nella vita privata Lei è una bella persona, che ha molta cura di sé, come l’ha cambiata diventare un personaggio riconosciuto? E’ più gratificata dal fatto di essersela cavata bene o semplicemente dall’aver rappresentato l’imprenditrice e il suo territorio?

Trovo un sacco di persone che mi fermano e mi fanno notare quanto io mi sia divertita, dato che ero tra le poche che sorrideva di continuo. Mi piaceva tantissimo, poi Elena Sofia Ricci è stata veramente fantastica, facendomi un sacco di complimenti. La trovo molto nelle mie corde. solitamente guardo prima la persona e poi quello che rappresenta. Ovviamente sono stata orgogliosa di rappresentare la mia azienda, ma non nascondo che mi ha reso felice anche mettermi in gioco come persona. Spero di essere arrivata a un pubblico tanto vasto con ambedue i miei volti.

Si sente più bagnaiola o viterbese?

Sono di origine bagnaiola e sono sostenitrice di ogni iniziativa del mio paese. Anche se adesso mi sono trasferita a Vitorchiano  rimango sempre legata a Bagnaia.

Due luoghi indiscutibilmente belli, quale è Il suo angolo  preferito della Tuscia?

Sicuramente Bagnaia e i 3 km che mi distanziano dal mio vivaio, per non parlare dei boschi stupendi che circondano la mia casa. Ogni zona nel viterbese merita la nostra attenzione e la nostra tutela. Nelle mie passeggiate, purtroppo, trovo ancora chi continua a deturpare l’ambiente gettando rifiuti nei nostri habitat naturali.

 

La lunga chiacchierata ci presenta una gentile signora, Paola Pierini, donna capace di mettersi in gioco, di saper creare un segno distintivo in quella attività vivaistica già tradizionalmente avviata , con  maturati i  pieni titoli per essere la testimonial di una piccola imprenditoria viterbese, che mai come in questo momento ha bisogno di buon esempi. Di una cosa siamo però certi che non può più essere intercettata come  un “Ignoto”.

 

www.ilpungivendolo.it

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