Pensieri e parole. Il mondo nel 2025

Di Maria Teresa Muratore

Muore il Papa.

L’Europa si riarma.

Scoppia la terza guerra mondiale.

Finisce il mondo.

Così pensavo un po’ di giorni fa, come a un compendio del 2025 su un sussidiario di scuola futuro.

E poi mi dicevo, ma se c’è la fine del mondo non ci saranno più sussidiari e nemmeno scuole. Non ci sarà più niente. Nessuno che potrà commentare la follia umana di questi anni.

Poi per fortuna il Papa è stato un po’ meglio o forse un po’ meno peggio, e questo è sembrato un evento buono in tanto disastro, e mi ha fatto di nuovo sperare, perché è l’unico che parla di pace, credendoci, nel senso che non la vede come un’utopia come ormai tutti noi pensiamo. Sì, anche quelli che la sbandierano nei loro discorsi sotto sotto ne sono sempre meno convinti. E poi mi sembrava che eravamo abbandonati senza questa Luce rappresentante di Dio sulla terra.

La democrazia che vacilla, l’arroganza che cresce senza argine alcuno, l’ignoranza che imperversa, la cupidigia senza freni, la sete di potere che sostiene azioni incredibili e insieme all’odio decide e persegue e attua la distruzione di popoli interi fino alla loro scomparsa, a che pro?

…per il riarmo dell’Europa erano state raccolte le ultime risorse disponibili, si era raschiato il barile insomma, non c’erano più stati fondi pubblici per l’istruzione e per la sanità, le pensioni erano ridotte al minimo gli stipendi anche,  i dazi avevano dato il colpo di grazia all’economia, e poi c’erano delle contraddizioni che in tempi normali sarebbero saltate all’occhio di tutti ma in quei momenti…per esempio si continuavano a fare campagne per salvare i bambini africani dalla fame e dalle malattie e poi si facevano morire i bambini divenuti ragazzi o giovani adulti quando cercavano di attraversare il mare per sfuggire alla fame o alla guerra dei loro paesi, oppure forse peggio ancora, se si salvavano venivano catturati e messi in posti come carceri, per punirli di che non si sa, unica colpa aver cercato una vita migliore.

L’intelligenza artificiale aveva confuso a tal punto la realtà che non si sapeva cosa fosse vero e cosa no.

Il divario tra i ricchi e i poveri era aumentato così tanto…la classe media non c’era più, i miseri avevano provato a scendere in piazza, ma era vietato, se andavano venivano dispersi a suon di manganellate quando andava bene, e alla fine non si potevano neanche lamentare perché i ricchi dicevano uffa questi poveri che stanno sempre a lamentarsi, praticamente si era tornati indietro ma tanto indietro nei tempi dei tempi.

Quando scoppiò l’atomica in realtà fu quasi una liberazione per chi era rimasto.

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