Pnrr, a Palazzo Gentili firmato l’accordo per un tavolo che monitori le risorse attuative

di Luciano Costantini

Tavolo Pnrr_Provincia VT

Per adesso c’è la firma su un protocollo d’intesa, subito dopo verrà aperto un tavolo di confronto. Infine, in tempi relativamente brevi, arriveranno i soldi, cioè le risorse del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). L’accordo che, a palazzo Gentili, sottoscrivono il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli e i leader provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Stefania Pomante, Fortunato Mannino e Giancarlo Turchetti, dovrebbe essere lo strumento fondamentale per definire insieme la migliore gestione dei fondi e anche per controllare i flussi finanziari, gli appalti, la corretta applicazione dei contratti di lavoro. Il tutto, neppure in tempi troppo lontani, si sarebbe chiamato con il termine “concertazione”. Ora è un tavolo di regia che avrà un impatto fondamentale sul Pnrr. “Quello che andiamo a firmare – sottolinea il presidente Romoli – è un accordo non di facciata, ma sostanziale in quanto si innesta in un avvenimento storico che dovrà consentire di restituire sviluppo e lavoro”. In effetti, l’intesa nasce sulle basi di un accordo di vecchia data, ma che adesso viene rivisto, arricchito e ripristinato, sulla base di un articolato fissato in nove punti. Tra l’alto, è previsto lo svolgimento di periodici tavoli di confronto; la verifica trimestrale della corretta applicazione del Protocollo; la modalità di impiego delle risorse; la ricaduta economica e sociale sul territorio; la digitalizzazione; l’occupazione giovanile, maschile e femminile; la disabilità. Tutte emergenze che il tempo purtroppo ha stabilizzato e che restano più che mai attuali. Anzi. Secondo stime riferite dal segretario Uil, Giancarlo Turchetti, quella di Viterbo è la provincia del Lazio con il maggiore tasso di disoccupazione, il 14%: “Evidentemente Il nostro obiettivo è quello di creare occupazione stabile e di qualità”. I numeri, in effetti, sono più che preoccupanti. Il numero uno provinciale della Cisl, Fortunato Mannino, spiega che alla fine dello scorso anno i disoccupati della Tuscia erano 12.100, ed aumenteranno di più di mille unità alla fine del 2023: “Dobbiamo essere buoni marinai per far uscire il nostro territorio dalla melma sociale. Se perderemo il treno, avremo fallito”. Spiega la segretaria Cgil, Stefania Pomante: “L’obiettivo finale dell’accordo di concertazione Provincia-Sindacati è quello di far uscire la Tuscia dallo stallo e avviarla verso un concreto sviluppo. Le confederazioni sono chiamate a garantire la corretta utilizzazione delle risorse, degli appalti e dei contratti per evitare pericolose commistioni”. Ma quanti saranno, alla fine, i soldi sui quali la Tuscia potrà contare? “Difficile poterlo anticipare ora, ma saranno tantissimi”, precisa Romoli. Due mesi fa Sergio Saggini, cioè il presidente di Unindustria Viterbo, aveva parlato di un miliardo per opere dirette, investimenti indiretti e bandi per le imprese. “Il rischio – aveva avvertito – è quello di non avere la capacità amministrative e aziendali di poterlo spendere, questo miliardo”.

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