Polpettine mediorientali, un’esperienza culinaria tra odori e sapori forti

di Leda Borghi*

 

La mia ricetta ci porta lontano ma ritrovando quegli odori che orma si espandono pure nella nostra città.

Le polpettine mediorientali sono un tipico piatto , ormai divenuto piuttosto popolare anche nelle nostre cucine. Sono un ottimo street food da assaporare all’interno di un panino volendo con l’aggiunta di verdure e salse.

La mia ricetta tradizionale prevede che le  polpette siano fritte. Tuttavia, per un piatto più leggero e salutare si può preferire la cottura al forno.

 

Ingredienti
400 grammi di carne bovina tritata
100 grammi di ceci lessati e schiacciati
1 uovo grande
1 cucchiaio di pane grattugiato
1 cucchiaino raso di semi di cumino
30 grammi di pinoli
50 grammi di uvetta sultanina
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di olio e.v.
sale, pepe, olio per friggere.

Procedimento
Ammollate l’uvetta in acqua tiepida
Unite alla carne i ceci ridotti in purea, l’uovo sbattuto con un cucchiaio di acqua, il pane grattugiato, il cumino, l’olio, l’aglio grattugiato.  Impastate, aggiungete l’uvetta, salate e pepate.
Se l’impasto risultasse troppo compatto, aggiungete pochissima acqua, se fosse, al contrario, eccessivamente morbido, ricorrete ad altro pane grattugiato.
Formate delle polpettine e friggetele in olio bollente.
Accomodatele su un piatto da portata e cospargete con un po’ di prezzemolo.Per gustare al meglio queste polpette di consistenza vegetariana l’ideale è l’accompagnamento con alcune salse.  vi sembrerà di fare un’esperienza culinaria tra gli odori e i sapori dei Paesi Mediorientali.

*Leda Borghi vive nella campagna romana dove coltiva, cucina e riceve amici.
Insieme a piante, pomodorini e fiori ciò che coltiva è una grande passione per la cucina. Ex ristoratrice mai pentita, ha collaborato con le sue ricette con la rivista Il Salvagente e scrive on line su GiampaTv, portale dell’autore televisivo Giampaolo Trombetti, all’interno del quale cura la rubrica Leda in cucina. Nel 2016 è uscito il suo libro Ricette di una ragazza perbene, non un manuale di istruzioni per la cucina, ma un percorso della memoria. Che si tratti di un incontro occasionale, da cui nasce una reciproca conoscenza, o degli affetti familiari, Leda Borghi sintetizza tradizione e rivisitazioni culinarie strizzando l’occhio alla convivialità e all’incontro con l’altro.

 

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