PRC-SE Viterbo: “Quanto durano le vacanze di Natale dei dipendenti dell’azienda Smavit di Vitorchiano?”

L’azienda Smavit s.p.a. Sita a Vitorchiano con 20 dipendenti da quando ha chiuso per le ferie natalizie non ha ancora comunicato ai lavoratori la data di rientro. Ad oggi ancora nessuno sa quando si rientrerà e si rientrerà. Di questa situazione di difficoltà nessuno ne è a conoscenza, né le organizzazioni sindacali né Unindustria.

L’azienda non è nuova a simili comportamenti:

anno 2017
Quattro mesi senza stipendio, 42 lavoratori sul piede di guerra. Gli operai della Smavit di Vitorchiano, azienda che produce vasche da bagno, sono da ieri in sciopero e questa mattina daranno vita a un presidio davanti ai cancelli dell’azienda.
I lavoratori della Smavit Spa sono stanchi dell’incertezza con cui devono fare i conti a causa della mancanza di una pianificazione industriale, ordini e lavori, in grado di garantire le dovute certezze occcupazionali. A rendere insostenibile questa già difficile situazione si sono aggiunti stipendi arretrati per svariate mensilità.
anno 2018
La procedura di licenziamento collettivo per 25 persone avviata dalla Smavit, storica azienda produttrice di vasche, piatti doccia e sanitari in acciaio porcellanato di Vitorchiano nel Viterbese, si è conclusa con i licenziamenti del personale. Dopo un anno di cassa integrazione straordinaria, l’azienda non ha raggiunto il piano di risanamento previsto ed è stato impossibile raggiungere un accordo perché, anche nel corso dell’incontro di fine procedura presso la Regione Lazio, l’azienda non ha accettato di subordinare le uscite alla volontarietà dei lavoratori.

La storia si ripete ancora. Siamo veramente dispiaciuti anche perché da maggio 2024 parte dei lavoratori è stato messo in contratto di solidarietà con una rilevante perdita economica mensile. Sono diversi anni che i lavoratori fanno sacrifici con ripetuti periodi di cassa integrazione e con la nuova gestione subentrata 5 anni fa e che ha imposto una ristrutturazione drastica di personale, passata da 45 dipendenti a 20 unità. Tutto ciò, evidentemente, dalla direzione non è stato affatto apprezzato, visto che ora i lavoratori si trovano nel nel limbo più assoluto.
La cosa grave e inammissibile è che queste venti famiglie dovranno tirare ancora la cinghia considerando inoltre che molti di loro sono over 50.

 

Circcolo PRC-SE Viterbo

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