Prende vita il Bio-distretto della “Maremma Etrusca e Monti della Tolfa”

Venerdì 28 febbraio, nella cornice della sala consigliare del Comune di Monte Romano, la costituzione del Comitato Promotore che nelle prossime settimane presenterà alla Regione Lazio la candidatura a Bio-distretto dei territori di Allumiere, Monte Romano, Tarquinia e Tolfa; una delle prima realtà del Centro Italia per tempistica ed estensione territoriale, il tutto in coerenza con gli obiettivi della legge regionale 11/2019.

Il fine, quello di diffondere la cultura del biologico e i principi dell’agro-ecologia e stabilire un modello di sviluppo sostenibile e compatibile con le esigenze dei territori e delle comunità insediate, tenendo conto dei principi fondamentali del “Bio” formulati dalla Federazione internazionale dei movimenti dell’agricoltura biologica (IFOAM): benessere, ecologia, equità e precauzione.

Un cammino, quello che ha coinvolto i 4 Comuni e le loro Università Agrarie, anch’esse firmatarie dell’atto costitutivo il Comitato Promotore, iniziato solo qualche mese fa grazie alla spinta di “Terre della Farnesiana”, Associazione tarquiniese che raggruppa diversi bio-produttori dell’aera che insiste sulla Valle del Mignone e che abbraccia i 4 comuni promotori ed alla preziosa collaborazione dell’Associazione IN.N.E.R. – International Network of Eco Regions – Rete internazionale dei Bio-distretti e dell’Arsial.

A questa prima ed obbligata tappa propedeutica al riconoscimento da parte della Regione Lazio del Bio-distretto “Maremma Etrusca e Monti della Tolfa”, hanno aderito oltre 50 aziende biologiche del territorio ma anche associazioni, enti ed istituti – tutti presenti a Monteromano per la firma – quali la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Viterbo, la CNA di Viterbo e Civitavecchia, Confcooperative – Unione Territoriale Lazio Nord, la Confederazione Provinciale Italiana Agricoltori di Viterbo, la Condotta Slow Food Costa della Maremma Laziale, l’A.N.A.C.T. ASD  – Associazione Nazionale Allevatori del cavallo di razza Tolfetana, l’ISVRA – Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e L’Agriturismo e per ultimo, ma non certo per rilevanza, l’Istituto di Istruzione Superiore “ Vincenzo Cardarelli “ di Tarquinia, Sezione di Agraria.

Enti, associazioni, istituzioni e produttori, espressione di un territorio caratterizzato dalla presenza di sistemi di coltivazione, allevamento, trasformazione e preparazione alimentare e industriale di prodotti con il metodo biologico, oltre che di tipicità locali, da un’elevata qualità ambientale, conservazione e tutela della biodiversità, del patrimonio naturalistico e paesaggistico e da un’identità storico-culturale omogenea che rappresenta un carattere affermativo peculiare, la cui integrazione con le attività agroalimentari tradizionali e locali costituiscono un fattore di sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali  dell’area.

Il Bio-distretto, in sostanza, è un modello territoriale di innovazione delle politiche e dei programmi agricoli, agroforestali, alimentari e di sviluppo rurale a livello locale e nazionale, che permette attraverso la partecipazione attiva dei cittadini ed il partenariato delle amministrazioni pubbliche e dei privati, di coordinare con efficacia le risorse umane, sociali ed economiche, pubbliche e private, in logiche di governance multilivello, di affrontare le attuali sfide sociali, economiche, ambientali e dei cambiamenti climatici, in coerenza con gli orientamenti e le indicazioni dell’Agenda ONU 2030, dell’Unione Europea e della Commissione Europea.

Soddisfazione per l’avvio del percorso che porterà al riconoscimento del Bio-distretto della “Maremma Etrusca e Monti della Tolfa” è stata espressa dai sindaci Maurizio Testa (Monte Romano), Alessandro Giulivi (Tarquinia), Antonio Pasquini (Allumiere) e Luigi Landi (Tolfa) – intervenuti ieri a Monte Romano per la firma – tutti convinti che fare rete nell’obbiettivo comune della tutela ambientale e della valorizzazione del territorio e delle sue ricchezze agri-turistiche sia il miglior proposito in un momento di difficoltà oggettiva a livello internazionale ed un primo grande “sì” di un comprensorio costretto in questi ultimi tempi a gridare solamente dei “no” davanti alla minaccia di una serie di progetti industriali calati dall’alto che per nulla si sposano con le prerogative di questo territorio.

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