Presentata al teatro Unione Dies Natalis: ovazione per l’architetto “santarosaro”

di Arnaldo Sassi

Raffaele Ascenzi

E’ stata la celebrazione dell’architetto “santarosaro”, come lo ha definito Luigi Aspromonte, vice presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa (il presidente Massimo Mecarini ha declinato l’invito a parlare in quanto facente parte della commissione esaminatrice), riprendendo proprio la citazione di TusciaUp. Una celebrazione in pompa magna, anche se il teatro dell’Unione, allestito alla bisogna, non ha fatto registrare proprio il tutto esaurito.

Ma il tri-vincitore dei concorsi riservati agli ideatori della Macchina si è goduto una vera e propria ovazione al termine del filmato che ha presentato la sua nuova creatura (ottima la voce del racconto, affidata all’attore viterbese Pier Maria Cecchini) e dopo il discorsetto nel quale, oltre ai ringraziamenti di rito, ha illustrato al pubblico presente le motivazioni che lo hanno spinto a presentare un progetto che ripropone un vero e proprio ritorno al passato.

“Fino al 1966 – ha detto Ascenzi – si erano succeduti vari campanili con immagini e statue della patrona. Poi, nel 1967, ci fu una vera e propria rivoluzione col ‘Volo d’angeli’. E le Macchine successive hanno seguito un po’ tutte quel fil rouge. Io ho pensato a una nuova rivoluzione: che da un lato ricordasse il passato, ma nello stesso tempo fosse testimonianza di innovazione. Che è stata possibile grazie anche alla collaborazione di due esperti come Antonella Sensi e Luca Occhialini, che hanno curato soprattutto la parte tecnica. Dies Natalis è una Macchina complessa, realizzabile anche grazie alle moderne tecnologie. Le novità principali sono rappresentate dal corpo morto della santa subito dopo la base della Macchina e il suo volto in estasi all’ultimo stadio, quasi come una resurrezione. Non è una Macchina slanciata come le precedenti. Anzi, penso che il Capofacchino avrà il suo bel da fare nei punti più critici del percorso, come corso Italia, anche se sono stati fatti rilievi tecnici sull’ingombro”.

La conclusione di Ascenzi: “Quando ho deciso di partecipare a questo nuovo concorso di idee mi ero dato un obiettivo: o riuscivo a fare un qualcosa che fosse veramente all’altezza, oppure avrei rinunciato a partecipare. Invece è andata bene, anzi benissimo”.

Ottimo padrone di casa è stato l’assessore Alfonso Antoniozzi (il quale ha, senza alcun dubbio, un futuro alla Pippo Baudo), che ha aperto il pomeriggio con un altro viterbese doc: Piero Salvatori, nativo di Caprarola, negli anni ’80 allievo della scuola musicale viterbese del maestro Zeno Scipioni e oggi maestro di musica di alto livello. Salvatori ha suonato due suoi brani al pianoforte, prima che lo show “ascenziano” avesse inizio.

La conclusione, com’era ovvio che fosse, l’ha celebrata la sindaca Chiara Frontini, che ha voluto sul palco tutta la truppa del consiglio comunale: maggioranza e opposizione. “Questa Macchina – ha detto – racconta la storia di un popolo che è orgoglioso di sé e della sua storia”.

Poi lo scontato finale: “Viva Santa Rosa!”.

Da sx Dies Natalis,  Il sogno di Rosa Patalocco – Di Prospero,Metamorfosi.Alfredo Giacomini

il render fotorealistico di Dies Natalis a piazza del Plebiscito

(Foto di Massimo Luziatelli)

 

 

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