Quando la tradizione fa rima con colazione, Pianoscarano si ritrova con tutti i viterbesi

Una fresca domenica mattina di Pasqua, in cui tutto ritorna nell’aspetto originale che distingue il rito antico della colazione di Pasqua nel quartiere popolare di Pianoscarano. Quest’anno più che mail il Comitato degli amici di Pianoscarano “Giulio Selvaggini” a partire dal presidente  Marcello Selvaggini e da tutti i componenti, in primis l’infaticabile Adriano, non si sono risparmiati, tante le aziende nostrane, caseifici, fornai, salumifici, vinicultori, apicultori, pasticcerie che hanno risposto all’appello per riempire i tanti vassoi di tutte le tipicità del territorio. Ma il ringraziamento particolare è dovuto a tutte le cuoche del quartiere, che hanno reso più prelibato questo momento di condivisione. E’ stato davvero un ritrovarsi e, soprattutto, un riabbracciarsi dopo la lunga pausa della pandemia. Negli scatti sono sugellati questi momenti, che avvalorano il concetto dell’anima ospitale di questo quartiere, troppo spesso offuscato dall’ombra di San Pellegrino, che dovrebbe essere la continuazione di un itinerario nel quartiere antico. Pianoscarano, dopo tre anni di chiusura, ha saputo riorganizzarsi e ripartire alla grande, riunendo in un grande abbraccio tradizione, sapori, accoglienza, palpabile nello sguardo sorridente di chi vi era partecipe. Nella carellata di pietanze, come sempre, ha spiccato la regina, quella coratella che con i suoi 140 kg ripartiti sui piatti ha superato ogni aspettativa, significante dell’augurio conviviale di una Buona Pasqua… A Viterbo, ai suoi abitanti, alla prima cittadina presente tra i presenti per celebrare l’antico rito dell’amicizia.