In arrivo a Viterbo il tetaro di guerra di Sarajevo e “A conversatione (on an interpretation of sculpture)”, rito tratrale realizzato in dialogo con il maestro thailandese Apichatpong Weerasethakul. Con la partecipazione in voce di Marco Müller.
7 settembre h 21.00 Teatro dell’Unione – Viterbo
CALL ME GOD di Gian Maria Cervo, Marius von Mayenburg, Albert Ostermaier, Rafael Spregelburd. Con Maja Salkić, Amila Terzimehić, Alban Ukaj, Jasenko Pašić e Enes Kozličić. Regia di Gianluca Iumiento. Coproduzione del Festival con il SARTR Teatro di Guerra di Sarajevo, il Monte Sacro Festival e il Festival Mirabilia.
Quattro drammaturghi internazionali ci parlano di demonizzazioni e disastri disinformativi del mondo della comunicazione contemporanea realizzando l’equivalente drammaturgico di un quadro cubista che mostra, in una collisione di prospettive pop e colte, la vicenda dei Beltway Sniper Attacks che turbò nell’anno 2002 in America Virginia Maryland e Washington DC. Scritta più di dieci anni fa, quest’opera ha riempito per anni le programmazioni teatrali di vari paesi e vari continenti grazie alla sua capacità di espandere la riflessione dello spettatore attraverso il mescolamento di registri “alti” e “bassi”.
Biglietti: 10,00 € | Ridotto 5,00 € (under 26 / over 65 / studenti)
8 / 10 settembre 2023 h 21.45- Piazza Sallupara e Museo Etrusco Rocca Albornoz- Viterbo
“A conversatione (on an interpretation of sculpture)”, rito tratrale. Drammaturgia di Gian Maria Cervo da materiali di Apichatpong Weerasethakul con citazioni da Paul Castagno. Regia di Nicola Bremer, scene e costumi Wiebke Heeren. Cinematografia Francesco Di Mauro. Con Matteo Bertolotti e Valerio Riondino. Coreografia Yoris Petrillo. Musiche Saga Björklund Jönsson. Omaggio a Apichatpong Weerasethakul. Con la partecipazione in voce di Marco Müller.
.
Prima mondiale. Coproduzione del Festival con Twain e The Mainstream Official.
Si presenta come uno degli appuntamenti più attesi del Festival “A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)”, rito teatrale in due parti tratto da materiali di Apichatpong Weerasethakul, regista thailandese vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2010 con il film “Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti”, con drammaturgia di Gian Maria Cervo, citazioni da Paul Castagno (guru americano della scrittura polifonica) e regia di Nicola Bremer, nominato nel 2018 dalla famosa rivista teatrale tedesca THEATER HEUTE miglior artista emergente, per la sua serie teatrale “Selfies einer Utopie”. Il titolo dell’opera cita materiali di Weerasethakul provenienti da un progetto artistico multi-trans-post-mediale dell’artista (“A Conversation with the Sun”) e più specificamente da un’opera dello stesso artista thailandese che sarà esposta durante il rito. La drammaturgia di Cervo paragona il processo di modellare un testo alla scultura di una pietra. L’artista intraprende una conversazione con la materia letteraria, forse addirittura con la materia letteraria di altri artisti, rimuovendo strati superficiali per rivelare un’essenza nascosta. Come uno scultore. Il testo che ha tra i suoi “materiali trovati” frammenti di un’opera elaborata agli albori di ChatGPT da Weerasethakul con l’intelligenza artificiale e con i suoi collaboratori di Kick the Machine, il suo studio di Chiang Mai, è una conversazione senza tempo con il Sole, un Buco Nero, Tilda Swinton e Dalì. Durante lo spettacolo saranno proiettate le immagini del film “Conversazione con un altro me stesso” diretto da Nicola Bremer, che sovrappone alle riprese fatte in Thailandia con il maestro, immagini affini girate a Napoli.
Biglietti: 10 € | Ridotto 7 € (under 26 / over 65 / studenti) | Cortesia 5 €
INFO E PRENOTAZIONI:
ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com
www.quartieridellarte.it