Quei funghi porcini con patate immemorabili di Peppe e Maria all’Archetto a Viterbo

Trattoria dell'Archetto

Loro un corpo e un’anima nella vita e ai fornelli, uniti nel piacere di condividere quei sapori di una volta tramandati di padre in figlio. Peppe (all’anagrafe Giuseppe Tizi) e Maria erano i gestori della piccola trattoria all’Archetto, il nome dall’archetto sotto cui è ancor oggi collocata, in via san Cristoforo, una piccola diramazione di via Saffi affacciata su piazza Fontana Grande. Era il locale tra i preferiti di Gigi Proietti ai tempi del maresciallo Rocca.Hanno  gestito la trattoria  fino al 30 novembre 2006.  Li ricordiamo Peppe e Maria in questo periodo in cui il fungo porcino è il piatto prelibato dell’ottobrata della Tuscia.

Peppe era solito chiamare i suoi fedelissimi a tavola annunciando il piatto del giorno. Si trattava di piccoli operatori commerciali, giornalisti, impiegati della Provincia,della vicina Banca, tutti operativi nel centro storico, con una pausa pranzo ristretta. Giovedi era giorno di trippa, sabato erano gnocchi poi le deliziose puntarelle. L’ambiente con muri e colonne con pietra a vista, archi e tavoli in legno.Nel piccolo locale le tavolate erano affollate, il Covid e il distanziamento non si immaginava cosa fosse.

Peppe e Maria hanno saputo coltivare il piacere dell’incontro e della condivisione della tavola in cui soprattutto Peppe con il suo grembiulone bianco era solito sedersi a fine pranzo per cogliere il gradimento del cliente. Il  loro ricordo riemerge in ogni sapore ed odore di quei piatti di tradizione che oggi ci sono tornati in mente attraverso i funghi porcini con le patate al forno, protagonisti assoluti di questa stagione, raccolti da Peppe sui Cimini (aveva i suoi posti segreti)e cucinati e cotti al forno con aglio e fior di finocchietto selvatico raccolto in estate e seccato da Maria, uniti alle patate, pure quelle di loro piccola produzione. Allora si chiamavano cuochi oggi sono chef.

Se ne sono andati prima Maria poi Peppe nel novembre 2020, con grande  dignità lasciando a una comunità un ricordo incancellabile del buon mangiare, del buon servire, della buona accoglienza.

Oggi la Trattoria all’Archetto continua la tradizione culinaria viterbese a chilometro zero,  ne mantiene quella intimità prerogativa di ospitalità, offre tavoli all’aperto, a gestire la trattoria il cui fulcro è sempre sotto quell’Archetto, è una coppia giovane, Enrico Bagnaia e Alessandra Guzzardi (nella foto).Continuano a rispettare il principio di Peppe e Maria offrendo una selezione di piatti tipici della cucina viterbese.In questo periodo c’è  l’Acquacotta sicuramente da  provare .

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 Foto @Trattoria L’Archetto

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