“Là dove, davanti a noi, appare una catena di avvenimenti, [l’angelo della storia] vede un’unica catastrofe che ammassa incessantemente macerie su macerie”. (W. Benjamin)
Nuovo incontro con la Società Filosofica Italiana (SFI) sezione di Viterbo Pasquale Picone, venerdì 7 marzo alle 17.00, a Viterbo, presso la Libreria Etruria, in via Giacomo Matteotti n° 67. In apertura una citazione del filosofo tedesco Walter Benjamin che una delle catastrofi della storia umana l’ha vissuta in prima persona: nato a Berlino il 15 luglio 1892 da una famiglia ebraica, morirà suicida a Portbou, una località da cui aspettava di avere il visto, in un primo momento negatogli, per espatriare verso gli Stati Uniti. La notte del 25 settembre 1940, preso dal panico, decide di togliersi la vita.
Presenterà l’opera di Walter Benjiamin Gabriele Ametrano, viterbese diplomatosi al Liceo classico “Mariano Buratti” di Viterbo, che attualmente sta concludendo i suoi studi nel corso biennale di laurea specialistica in Filosofia alla “Sapienza” di Roma.
Gabriele Ametrano focalizza l’intervento sul tema: “Ricomporre l’infranto-Walter Benjamin tra messianismo ebraico e utopia libertaria” e spiega che: “motivo conduttore dell’opera di Walter Benjamin è il costante e irriducibile intreccio tra la dimensione della redenzione e quella dell’utopia, la continua e inscindibile sovrapposizione della sfera religiosa e teologica con quella politica e sociale: si tratta di due piani solo apparentemente estranei e privi di influssi reciproci, la cui interazione ha in realtà esiti generativi filosoficamente dirompenti. Cardine di un tale intreccio è il concetto ebraico di Tikkun che, nella tradizione della Qabbalahluriana, indica il principio della riparazione dell’ordine infranto e che è posto da Benjamin al centro della sua filosofia del linguaggio e della storia.
Per Benjamin, affinché vi sia redenzione è necessaria la riparazione della sofferenza, della desolazione delle generazioni vinte, il compimento degli obiettivi per cui esse hanno lottato e fallito. Tra le tante azioni umili e umane che possono avere valore messianico, emerge come l’essere capace di radunare e sollevare le narrazioni e le storie dei vinti della storia, la labile voce di coloro che non hanno avuto voce, sia l’atto redentivo per eccellenza: non tanto nella salvezza delle generazioni future, ma nella liberazione dei calpestati, nell’emendazione del torto passato, si gioca il tikkun.
In tale ottica, la storia – lungi dall’essere tanto un processo lineare e progressivo quanto un declino fatale destinato alla catastrofe – è un campo di fratture e di possibilità interrotte, in cui il passato è rammemorato non come un semplice oggetto di contemplazione, ma come una riserva di potenzialità rivoluzionarie”.
Dopo l’introduzione seguirà un dibattito.
La partecipazione alle attività della SFI costituisce aggiornamento per i docenti e per gli studenti riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione.
Possibilità di partecipare all’incontro da remoto collegandosi ai seguenti links: primo link (collegamento online dalle 17.00 alle 18.00): https://meet.google.com/obb-kfgw-sfc altrimenti aprire Meet e inserire questo codice: obb-kfgw-sfc; secondo link (collegamento online dalle 18.00 alle 19.00): https://meet.google.com/mmg-dxuc-uim altrimenti aprire Meet e inserire questo codice: mmg-dxuc-uim.