Per la prima volta i resti archeologici della villa romana di Villa San Giovanni in Tuscia saranno i protagonisti di una mostra nel centro storico, un viaggio per scoprire un passato sorprendente.
Nell’ambito delle iniziative promosse per la valorizzazione dei resti archeologici della villa rustica di età romana (II secolo avanti Cristo – IV secolo dopo Cristo), sui cui resti fu edificato il paese di Villa San Giovanni in Tuscia, l’associazione scientifico-culturale Antiqua Tellus – Centro studi Monsignor Simone Medichini, con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale, ha curato la realizzazione di una mostra storico-archeologica dal titolo “Una storia mai finita. La villa rustica di età romana di Villa San Giovanni in Tuscia tra passato e presente”, che si svolgerà all’aperto in piazza del Comune e in largo delle Fortezze da giovedì 26 a domenica 29 agosto.
La mostra nel centro storico del paese, cioè nella stessa area nella quale in età romana sorgeva la pars urbana (residenziale) della villa, si propone come un viaggio a ritroso nel tempo, dalle sue prime fasi costruttive nel II secolo avanti Cristo fino all’ultimo periodo di vita probabilmente nel IV secolo dopo Cristo, per poi arrivare al XIX secolo, quando i resti archeologici furono riscoperti, alle indagini scientifiche del XX secolo e fino alle ricerche e agli studi più recenti.
Sarà anche un’occasione per illustrare il contributo conoscitivo proveniente dalle memorie manoscritte di Simone Medichini, nato a San Giovanni (antico nome del paese) nel 1831, sacerdote, illustre scienziato naturalista e appassionato cultore di archeologia. Egli vide di persona, descrisse e spesso interpretò correttamente i resti archeologici della villa, che di tanto intanto venivano fortuitamente messi in luce durante la costruzione di case, o i lavori agricoli.
L’inaugurazione della mostra avrà luogo giovedì 26 agosto alle 18 in piazza del Comune, a chiusura dell’evento si svolgerà la degustazione di “dulcia domestica” (dolcetti casalinghi) dell’antica Roma, le cui ricette sono state desunte dall’opera “De re coquinaria” di Marcus Gavius Apicius, scrittore e gastronomo romano vissuto nella prima età imperiale, e dal “De agri cultura” di Marcus Porcius Cato (Catone il Censore), politico e scrittore vissuto tra il III e il II secolo avanti Cristo.
La mostra sarà visitabile fino al 29 agosto dalle 17 alle 22,30. Ingresso libero. Per altre informazione contattare antiquatellus@email.it.
Tutti gli eventi sopra descritti, compresa la degustazione, si svolgeranno nel rispetto delle norme anti contagio Covid-19 attualmente in vigore.
Micaela Merlino