“Rethinking Etruria”, la Necropoli di Norchia protagonista a New York

Rethinking Etruria

L’Etruria sbarca a New York con la mostra “Rethinking Etruria”, che si terrà all’ISAW di New York, dal 23 aprile al 20 luglio prossimi. Un modo per ripensare e raccontare L’Etruria in chiave moderna, attraverso l’archeologia e i reperti della Tuscia.

La mostra organizzata dall’ISAW della Università NYU di New York, in partnership con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, pone in dialogo due importantissimi siti etruschi: il Santuario di Poggio Colla a Firenze e la monumentale Necropoli di Norchia a Viterbo.

A Norchia dal 2018 sono ripresi i lavori di scavo e restauro, in particolare nel settore Lattanzi, le indagini sono state condotte con concessione da parte del Ministero della Cultura, dall’École Normale Supérieure dirette dal prof. Vincent Jolivet in stretta collaborazione con la Soprintendenza.
Il settore della necropoli, che si attesta sul versante nord occidentale del pianoro di Norchia, prende il proprio nome dalla monumentale tomba Lattanzi. Su questo lato del costone roccioso sono state individuate numerose tombe, tra cui spicca la tomba 3 che ha restituito, tra i materiali, lo splendido vaso (stamnos) di Marce Atie, fulcro della sezione espositiva dedicata a Norchia.
Completano la mostra i materiali del corredo funerario: due coppe del gruppo Sokra, 4 piccole brocche a vernice nera, 3 piattelli e due coppette acrome.
Verranno esposti per la prima volta al pubblico i cippi della Tomba 7, il frammento di ala di Sfinge e la colossale testa in tufo, stilisticamente riconducibile ai modelli ritrattistici tipo Alessandro Magno rinvenuti nell’area della Tomba 1.
L’esposizione è arricchita da un importante apparato multimediale che illustra lo stamnos e i suoi eroi e permetterà al visitatore per la prima volta di apprezzare e rivivere l’architettura del monumentale complesso funerario ed immergersi nello straordinario paesaggio rupestre.

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