Ricomincia la dura vita degli studenti pendolari

Se come me siete studenti pendolari saprete di certo cosa vuol dire svegliarsi prima dell’alba, ancora pieni di sonno, per andare a prendere in orario il mezzo che vi porterà a lezione. Il mio viaggio dura circa un’ora salvo imprevisti di linea ferroviaria o sulle due ruote e la mattina l’obiettivo è soltanto uno: dormire! Mi aiuta a sentire meno la stanchezza, è una necessità che ho forse più a livello psicologico che fisico. Sotto il sole, la pioggia e le intemperie si devono spesso percorrere lunghi tratti a piedi, aspettare pazientemente l’arrivo dell’autobus o del treno, sperando che ci sia posto, o che non sia troppo affollato. Una volta scesi dal mezzo si deve forse camminare ancora, o prenderne un altro: tutto ciò impiegando molto tempo e fatica per giungere a destinazione. Il risultato? Quando iniziano le lezioni, gli studenti pendolari sono già svegli da ore e hanno percorso molti chilometri, arrivando molto affaticati a destinazione, avendo di fronte altre avventure e molte ore di lezione da sostenere.
Per di più non sempre la giornata universitaria è organizzata nel migliore dei modi. Le lezioni a volte si accavallano o saltano senza che gli studenti siano avvisati per tempo, per cui voi che venite da fuori vi ritrovate ad aver fatto un viaggio a vuoto. O meglio ancora, capita che per semestri interi i corsi inizino molto presto la mattina, per occupare giusto un paio d’ore e poi ricominciare nel tardo pomeriggio, lasciando agli studenti ore ed ore di vuoto. Così si rimane incastrati in facoltà a studiare in biblioteca o in aula studio senza potervi muovere per lunghi pomeriggi, per poi tornare a casa molto tardi, affrontando il proprio lungo percorso con tutti gli imprevisti che i mezzi pubblici possono comportare (una corsa che salta, uno sciopero, un ritardo, un guasto).
Eurostudent in un suo recente sondaggio indirizzato sugli studenti pendolari e sulle loro condizioni di vita, sottolinea che se 3 studenti su 4 vivono con la famiglia d’origine, 2 dei 3 studiano da pendolari. Oltre la metà del totale decide di andare a studiare nella città, di prossimità dove ha sede la facoltà universitaria, ma continua a vivere con la famiglia d’origine.
E’ chiaramente una decisione dovuta alla mancanza di fondi e liquidità per poter sostenere un affitto e una vita fuori dal nucleo familiare.
Sempre più studenti universitari sono quindi costretti a rinunciare a una stanza e restare a casa con mamma e papà, con particolari conseguenze: meno indipendenza, meno vita universitaria, meno possibilità di diventare in fretta autonomi.
Diminuisce inoltre la quota di studenti che ha potuto ricevere la borsa di studio, mentre cresce la percentuale di universitari che ha ottenuto l’esonero totale o parziale dalle tasse. Un segnale chiaro che denota un grave impoverimento delle famiglie.
In ultimo viene segnalato come sia diminuita di 13 punti (dal 39% al 26%) la percentuale di studenti che svolgono un lavoro retribuito durante la carriera universitaria.
Indicatori che evidenziano come la recessione che stiamo vivendo tocchi anche le Università, con una forte ricaduta sugli studenti.
E’ stato per questo molto apprezzato il discorso del Rettore dell’Unitus nei giorni scorsi che ha toccato temi come le spese e la tassazione anche esaminando come elemento premiante l’accelerazione sui tempi di laurea. “Laurearsi secondo i tempi prescritti dal proprio piano di studi sta diventando sempre più importante – ha comunicato Ruggieri – per questo abbiamo pensato all’incentivo del rimborso delle tasse. Inoltre abbiamo innalzato ulteriormente, con uno sforzo economico notevole, la fascia no-tax per i redditi meno elevati, che per legge è prevista fino a 13mila euro di Isee, mentre qui sarà fino a 15mila”. Altre novità legate alla fiscalità studentesca sono la rateizzazione delle imposte a tre scadenze (anziché due).Sono segnali importanti ma intanto si ricomincia consolandoci con le situazioni buffe che a volte vivi in treno che stemperano un po’ lo stress e ti fanno alleggerire questo stile di vita.

*Studentessa Disucom
pendolare  Bracciano- Viterbo

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI