Rumors di calcio agostano: il ritorno di Camilli e Capponi

di Arnaldo Sassi

Luciano Capponi e Pero Camilli

“Chi vuol esser lieto sia: del doman non v’è certezza”. Non c’è bisogno certo di scomodare Lorenzo De’ Medici – e non c’è nemmeno da esser lieti – quando si deve affrontare il tema calcio nella Tuscia. Perché, col Monterosi emigrato in quel di Teramo e la gloriosa (sic!) Viterbese costretta a rinunciare pure alla serie D, dopo una ignominiosa retrocessione, essendo stata sfrattata dallo stadio “Rocchi” dalla sindaca Chiara Frontini, i viterbesi nei prossimi mesi di calcio ne vedranno ben poco.

Certo, ci saranno la Faul Cimini di Vignanello e la Flaminia Civita Castellana che militeranno in Eccellenza. O, se vogliamo scendere un po’ più in basso, il Castel Sant’Elia, la Nuova Pescia Romana, il Ronciglione United e la Sorianese che si batteranno nel torneo di Promozione. Ma il capoluogo? Nada de nada, come direbbero a Madrid e dintorni. Lo stadio “Rocchi” – a meno di clamorose sorprese – quest’anno rimarrà desolatamente vuoto.

Già, le sorprese. Perché nel calcio, come nella vita, sono sempre possibili. E di fronte ai fatti sopra descritti – che per il momento rappresentano le uniche certezze – in quest’estate dal calore bestiale sono i rumors a farla da padroni. Come quello che vorrebbe una nuova discesa in campo da parte di Piero Camilli. Il presidente dell’ultimo periodo glorioso gialloblù, capace di prendere la squadra in Eccellenza e di riportarla in serie C in appena due anni, nonché di vincere una Coppa Italia a spese del berlusconiano Monza, che oggi milita in serie A.

Si dice che Camilli voglia mettersi alla guida della Faul Cimini e di tentare il bis. Ovviamente venendo a giocare a Viterbo. Ma per far questo deve attendere che si esaurisca la convenzione per il “Rocchi” con la vecchia società (scade il prossimo 31 agosto) e che il Comune gli affidi il nuovo bando di gara. Per ora l’uomo di Grotte di Castro – che nel frattempo si sta rinfrescando nelle acque della Sardegna – si limita a gigioneggiare. Anzi, a smentire categoricamente. “Io con la Faul Cimini ho solo un contratto di sponsorizzazione e niente più” si limita a dire. Poi – chi conosce l’uomo può immaginarlo – non può frenarsi dal dare una stoccatina: “Ai viterbesi stare qualche anno senza calcio farà bene. Così capiranno cosa è stato fatto in passato, senza l’aiuto di nessuno. Adesso però, vado a fare il bagno”. Comunque sia, dubitare della sua smentita è lecito. Camilli è imprevedibile e non è affatto da escludersi che abbia una specie di accordo con la sindaca Frontini sull’uso dello stadio. Fantasie agostane? Forse sì, ma – come asseriva un certo Giulio Andreotti – a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Se dal nord della Tuscia (Grotte di Castro) scendiamo al sud (Monterosi) troviamo invece un altro personaggio e una musica totalmente diversa. Lui è Luciano Capponi, presidente di quel Monterosi arrivato fino alla serie C, poi venduto e al momento approdato in quel di Teramo per volontà dei nuovi proprietari. Lui non smentisce nulla. Anzi, parte lancia in resta. “Sì, è vero- esordisce – mi sto impegnando col Ronciglione United”.

Per bissare il fenomeno Monterosi? E’ la domanda scontata.

“No. Per fare meglio. A Monterosi mi hanno fatto terra bruciata, a cominciare dal sindaco, e alla fine sono stato costretto a vendere. Adesso sono diventato presidente onorario del Ronciglione e molti giocatori mi hanno chiesto di venire a giocare nel team. A me non piace la guerra, ma il gioco del calcio. E adesso ho una spinta maggiore per fare bene le cose. Poi, chi vivrà, vedrà”.

Insomma, di fronte a una quiete apparente, c’è un “ribollir dei tini” (Copyright Giosuè Carducci). E per sapere come andrà a finire c’è solo da attendere. “Chi vuol esser lieto sia…”.

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