Sapeste quanto è bello esser tornati all’Arcionello

di Arnaldo Sassi

Chi si ricorda della battaglia dell’Arcionello, condotta lancia in resta nei primi anni del nuovo millennio, per ostacolare la realizzazione di uno sciagurato piano integrato – in quell’area così nobile della città, alle falde della Palanzana – e proporre in alternativa un parco naturalistico?
Se la sono ricordata in molti. Tutti quelli che hanno partecipato al remake delle famose passeggiate di un tempo – showman incontrastato il menestrello Antonello Ricci – rinnovata una domenica mattina di giugno grazie all’impegno della Provincia, guidata dal neo presidente Alessandro Romoli.
Associazioni ambientaliste, amanti del verde, politici di tutte le razze (non mancavano certo i candidati a sindaco alle elezioni viterbesi di domenica prossima) e semplici cittadini hanno dato vita, guidati dall’immarcescibile Ricci nella consueta veste di narratore, a una nuova escursione attraverso sentieri ormai arcinoti, ma sempre capaci di stupire per la bellezza di una natura ancora pressoché vergine, da preservare con cura e con la massima cautela.
Il presidente Romoli, prima della partenza, ha mostrato tutto il suo ottimismo. “Con questa iniziativa – ha esordito – abbiamo voluto rimettere insieme tutte le associazioni ambientaliste, nonché sensibilizzare tutti i candidati a sindaco nelle prossime elezioni per il Comune di Viterbo, per la realizzazione di un progetto che ci deve vedere uniti. La Provincia è l’ente gestore di quest’area, ma serve l’aiuto di tutti per costruire un percorso condiviso, che porti a un piano di valorizzazione da presentare alla Regione Lazio. Un piano che può rappresentare una risorsa importante per tutta la città. In quest’area infatti, esistono presenze archeologiche e naturalistiche di immenso valore”.
Romoli si sbilancia anche sui tempi: “Penso che si possa organizzare il piano entro settembre, massimo ottobre. E la Regione si è già dimostrata sensibile al tema, nonché disponibile a una sua valutazione. Infine esistono fondi importanti per realizzare questo progetto”.
Ovviamente il ruolo di superstar è spettato ancora una volta ad Antonello Ricci. L’uomo che nel 2003, di fronte alla possibilità che nella valle arrivassero ben 153 mila metri cubi di cemento grazie a un piano integrato arrivato nelle stanze di palazzo dei Priori, mise insieme un vero e proprio esercito armato solo di cultura, intelligenza e parola. E, attraverso una serie infinita di passeggiate racconto, che raccolsero sempre più la partecipazione di associazioni e cittadini, riuscì a bloccare quel possibile scempio e a far deliberare dalla Regione, nel dicembre 2008, la legge sul parco naturalistico.
Oggi Ricci si gode il successo. “E’ una bella soddisfazione” dice. “Non tanto per me, quanto per la città e i cittadini. Sono trascorsi ben 14 anni dall’approvazione di quella legge, ma la legge è solo un perimetro. Poi serve l’azione sociale. E quella finora era mancata per mille motivi. Oggi c’è da registrare un cambio di paradigma, con una Provincia che non ha più nascosto la testa sotto la sabbia, ma si è resa conto che era ora di cambiare passo, coinvolgendo chi frequenta, chi pulisce, chi passeggia, chi corre, chi ama questa valle”.
Anche Ricci si mostra ottimista: “Sì, le speranze sono buone. Perché ci si sta affidando a professionisti che conoscono bene la realtà dell’Arcionello per essere stati presenti durante la grande battaglia dei primi anni 2000. Quando finalmente il parco sarà realizzato si potrà dire che stavolta ha vinto la città. Hanno vinto i cittadini”.
Poi la passeggiata, con gli escursionisti divisi in tre gruppi. Sei chilometri di scarpinata, favoriti anche da un tempo bigio, che ha risparmiato ai camminatori la calura di questi giorni. All’ora del desco il rompete le righe. Tutti a casa per una doccia ristoratrice e una buona mangiata. Nella consapevolezza che un sogno sta per avverarsi.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI