Seminario.Infettivologia nelle marginalità, ruolo dello specialista, dalla presa in carico alla gestione clinica del paziente

Oggi, presso l’aula magna dell’Università degli Studi della Tuscia, si è svolto il seminario specialistico Infettivologia nelle marginalità, promosso da Across, l’Associazione dei centri per la ricerca e l’osservazione dei sistemi di salute, con il patrocinio della Asl di Viterbo, dell’ateneo viterbese e dell’Ordine dei medici della provincia di Viterbo.

Il convegno, incentrato sul ruolo dello specialista, dalla presa in carico alla gestione clinica del paziente, si è posto l’obiettivo di favorire un incontro fra le diverse professioni sanitarie che operano a contatto con le popolazioni fragili.

Dai soggetti in stato di detenzione al Dus (Disturbo da dipendenza da sostanze), fino ai soggetti con disagio psicologico e con patologia psichiatrica.

“In queste popolazioni – ha introdotto il direttore dell’unità operativa di Medicina protetta dell’ospedale Santa Rosa, Giulio Starnini (insieme a Fabrizio Ferri, responsabile scientifico dell’evento) – le infezioni da Hiv e Hcv, il disagio psichico, i disturbi del comportamento hanno prevalenze significativamente superiori rispetto alla popolazione generale. La disponibilità di terapie efficaci, maneggevoli a elevata tollerabilità, le formulazioni long acting permettono di intervenire sul singolo individuo in modo ‘tailored’, favorendo l’aderenza e la complianceIl ruolo del professionista della sanità, in questo contesto, diventa essenziale non solo per la diagnosi e la cura, ma anche per la presa in carico attraverso una rete multidisciplinare. L’ incontro di esperienze professionali provenienti da diversi contesti e territori si pone l’obiettivo di promuovere protocolli condivisi e realizzabili attraverso un concetto di salute olistico finalmente libero da stigma e pregiudizi”.

Il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, è intervenuto nella sezione degli interventi introduttivi, tra gli altri, insieme al presidente di Across, Alfredo Di Risio, al dirigente dell’area rete integrata del territorio della Regione Lazio, Marco Nuti, e al direttore della casa circondariale di Viterbo, Marco Grasselli.

“Quelli che stiamo tutti vivendo – ha detto il direttore generale della Asl di Viterbo – sono periodi storici complessi, per certi versi straordinari, all’interno dei quali si producono fenomeni preoccupanti di nuove forme di fragilità e di vulnerabilità che percepiamo molto più intensa che in precedenza. Incontri come quello di oggi, che ha visto la partecipazione dei più importanti specialisti laziali, ma anche provenienti dalle regioni limitrofe, sono importanti, perché ci aiutano a comprendere la complessità che ci circonda, ad aprirci a questi contesti e a rispondere, attraverso un approccio multidisciplinare, in maniera efficace e umana a queste nuove forme di bisogni di salute”.

 

L’evento è stato accreditato nell’ambito del programma nazionale di educazione continua in medicina con l’obiettivo formativo, Ecm.

 

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