Tutto esaurito per lo spettacolo La Famiglia Addams in scena al Teatro Pocci di Tuscania dal 30 maggio. Alle 6 repliche già in programma si sono aggiunte quelle del 6 giugno alle ore 21.00 e del 9 giugno alle ore 17.00. Una partecipazione straordinaria quella del pubblico che ha lasciato tutti sorpresi e commossi.
Il lavoro che ha portato alla realizzazione dello spettacolo è stato lungo e complesso, sia dal punto di vista drammaturgico che scenografico.
Per mesi e mesi il gruppo, formato da circa venti persone, ha lavorato a titolo volontario alla stesura del testo, all’interpretazione e all’allestimento scenografico, sotto la guida del regista Stefano Ciccioli, per nulla incline all’approssimazione. Lo spettacolo a livello drammaturgico è abbastanza elaborato e la bravura degli attori nel rendere l’atmosfera grottesca ma intelligente della famiglia più squinternata del mondo è stata notevole. Lo humour di fondo dello spettacolo appartiene infatti alla commedia americana degli anni Sessanta, fatto di battute a ritmo serrato e incalzante, di non facile interpretazione, soprattutto per una compagnia amatoriale.
L’eccellente risultato raggiunto è frutto della condivisione di una visione artistica che ha portato persone diverse tra loro a dedicare una quantità considerevole del loro tempo alle prove, al reperimento e alla realizzazione degli oggetti di scena, musiche, costumi, trucco etc. Uno spettacolo veramente fatto in casa, in un piccolo Teatro di provincia che proprio per la sua storia, intimità e accoglienza non poteva che diventare officina e laboratorio creativo a 360 gradi.
Spiando nel back stage, infatti, vediamo che molti degli attori protagonisti rivestono anche altri ruoli: trucco, organizzazione, luci, scene etc. Dietro le quinte c’è emozione, gioco ma soprattutto c’è un gran da fare. E il gioco è maledettamente serio perché il progetto è condiviso e tutti sono parte attiva della creazione artistica ognuno in sintonia con il ruolo che riveste. Gli attori sono in simbiosi tra loro e con i loro personaggi, il loro divertimento è genuino ed evidente, la loro energia e vitalità sono contagiose. Il rapporto di dialogo e fiducia con il regista è particolarmente intenso, emozionante, a tratti esilarante. Il back stage degli Addams è uno spettacolo nello spettacolo. Si prova da mesi, negli ultimi tempi fino a notte fonda. Il giorno dopo gli Addams tornano alla loro vita di tutti giorni, magari ripassando la parte, con il pensiero che anche stanotte si dormirà poco, maledicendo il regista che ha di nuovo cambiato la battuta o spostato gli oggetti di scena. Non a caso il motto della compagnia, alla notizia del sold out delle otto repliche, è diventato: “siamo tutti esauriti!”.
Anche il pubblico viene in qualche modo trascinato in questa follia e si compiace di tanta attenzione e dedizione, ricambiando con affetto e calore.
La produzione dello spettacolo è a cura dell’Associazione Tuscania d’Arte e i costi di realizzazione dello spettacolo, tutt’altro che amatoriali, sono stati coperti dagli incassi dei biglietti. Questa forma di autofinanziamento è un format collaudato dall’Associazione che ha permesso di svolgere innumerevoli manifestazioni nel corso degli ultimi trent’anni. L’ultima grande sfida è stata infatti proprio la ristrutturazione del Teatro Pocci che ha riportato in vita un luogo molto caro alla comunità locale, dove generazioni di tuscanesi si esibiscono da oltre cento anni. Una vecchia locandina del 1914 mostrata dal Stefano Ciccioli alla fine della replica del 1 giugno narra di un concerto al Pocci con la conduzione musicale dell’allora “allievo” Raffaele Eusepi, Maestro a cui è intitolata oggi la Banda Musicale di Tuscania.
Il successo della famiglia Addams forse è proprio questo: il senso di identità culturale e di appartenenza, insieme alla voglia di uscire dall’ordinario e vivere un’emozione diversa, condividendola con la collettività. Tutto ciò altro non è che la magia del teatro che, a quanto pare, la città di Tuscania non ha dimenticato. Una tradizione sana e radicata che Tuscania ancora una volta ha onorato, come dimostrano le ottocento presenze registrate per le otto repliche in programma.