Sos Extra Alberghieri non imprenditoriali

Riceviamo e pubblichiamo:

Questa è la richiesta d’aiuto che proviene dal settore extralberghiero (B&B, Case Vacanza, Affitacamere…). Non tutte le strutture di micro ricettività svolgono attività imprenditoriale e per questo sembra non siano state comprese negli aiuti del decreto “Cura Italia”; tuttavia pagano regolarmente le tasse, i mutui e gli affitti, TARI speciale, Siae, Canone Rai Speciale, bollette, riscuotono e versano regolarmente la tassa di soggiorno per conto delle Amministrazioni Locali, hanno una regolare SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), dichiarano regolarmente i propri ospiti tramite gli appositi siti delle Questure e all’Istat.

Quanto percepito da essi è legale frutto della messa a reddito di immobili per cui godono di diritto reale e che per la maggioranza dei quali tale reddito è fonte di sostentamento principale o complementare, ma di fatto essenziale.

La categoria conta il 70% di strutture non imprenditoriali e il 30% imprenditoriali rappresentando quindi una fetta importantissima del mercato turistico nazionale. Esse danno lustro, insieme al settore alberghiero di cui sono complementari e non concorrenti, al panorama turistico nazionale. Lo hanno rivoluzionato ampliandone l’offerta e attirando milioni di nuovi viaggiatori da tutte le parti del mondo. L’indotto generato dalla ricettività messa a disposizione dalle suddette categorie rappresenta una fetta importante dell’economia locale e poi nazionale.

Senza l’aiuto dello Stato, ora, il settore extralberghiero, si vedrà irrimediabilmente frenato nella sua capacità di reagire quando sarà il momento di ripartire. La previsione della fine della sofferenza generata da questo periodo di crisi è individuata nella prossima stagione, e per questo, soprattutto le categorie non imprenditoriali, rischiano di cadere in un baratro senza possibilità di rialzarsi.

HOST ITALIANI
SETTORE EXTRALBERGHIERO NON IMPRENDITORIALE

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