Storie di lavoro. Federico Cionco una identità digitale trasferita nella sua Officina

A cura della redazione di TusciaUp

Officina Smartphone è il mini store divenuto punto di riferimento a Viterbo per la riparazione e la vendita di smartphone, tablet e computer. La creatura l’ha realizzata un giovane che visto dalla vecchia generazione verrebbe identificato come colui che smanetta con i telefonini. In realtà per Federico Cionco Officina Smartphone è molto di più.

Tutto nasce da una passione per la tecnologia, per l’elettronica che esprime nella competenza, unita a una grande dose di gentilezza. I suoi video-tutorial che dispensano consigli e istruiscono l’utente per cercare di trovare sempre una soluzione al problema che si presenta sono divenuti un cult ricercato sulla sua pagina Facebook, Federico può essere definito un maker, (sono le nuove figure di artigiani evoluti).

28 anni a settembre, ha vissuto a Piansano per i primi anni della sua vita per poi trasferirsi a Viterbo con la famiglia.

Che sia connesso con il mondo lo dimostrano i tre grandi orologi appesi nella parete centrale del suo laboratorio che segnano l’orario di New York, Roma e Shangai. Viaggiare in simultanea negli aggiornamenti in tempo reale per arrivare dritto verso la soluzione è il biglietto d’ingresso della sua Officina, in via Vicenza, al civico 8 nel quartiere Cappuccini a Viterbo.

Il suo numero di telefono rimane nella rubrica protetta di chi da Officina entra per la prima volta e ci ritorna per ogni esigenza.

Proviamo a fare l’identikit di questo giovane che ci sottolinea l’importanza di essere fieri del proprio lavoro. Una sfilza di tatuaggi è l’indizio che lo allinea alla generazione Z.

Come nasce la  passione per questo lavoro?

Fin da piccolo avevo la passione per l’elettronica e mi dilettavo nello smontare e rimontare vecchi telefoni. Poi con il passare degli anni sono riuscito a trasformarla in lavoro, mi sono formato in un’accademia di Roma e nel 2016, dopo il diploma, all’età di 19 anni, grazie al supporto della mia famiglia mi sono buttato in questa avventura. Era il 2016.

Dopo il perfezionamento scolastico …come ti aggiorni?

Con una formazione continua, necessaria in questo lavoro per restare sempre “sulla cresta dell’onda”. D’altronde il cambiamento tecnologico corre ad una velocità importante. E’ per me  fondamentale restare aggiornato su tutto per rendere al servizio sempre una maggiore professionalità.

Sei soddisfatto dei risultati raggiunti?

Attualmente mi ritengo soddisfatto, dopo otto anni il mio esercizio è diventato un punto di riferimento per chi ha necessità di una riparazione veloce e professionale di smartphone e tablet.

A pochi metri da lui, al civico 24 in un’altra officina creativa, il suo papà è specializzato nella ricarica di cartucce e toner per le stampanti e assistenza, un settore in cui la superproduzione sollecita il nuovo acquisto anche a fronte di piccoli problemi superabili. Ci sono esempi di artigianalità sostenuta da una grande passione e il gap generazionale, come nel caso di Federico e di suo padre Giuseppe, dimostra che la fase di trasformazione interessante è quella che unisce tradizione e tecnologia: abbracciando la tecnologia in continua evoluzione, nel caso di Federico, e mantenendo viva la passione per le tradizioni senza dover sprecare nulla e puntando sul riuso,  nel caso di suo padre Giuseppe con il negozio Ink Store.

E a proposito di lettura della contemporaneità, gli chiediamo cosa pensa del divieto dell’uso dello smartphone, anche a fini didattici, dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado, come disposto nella circolare ministeriale?

Gli smartphone, come altri dispositivi tecnologici, rappresentano un grande aiuto ed un supporto per una didattica sempre più inclusiva e al passo con i tempi. Perché fare un passo indietro rinunciando allo strumento di comunicazione più comprensibile per la nuova generazione di studenti? Serve far rispettare naturalmente le regole per responsabilizzare genitori e figli ad un uso consapevole.

Quindi l’impiego corretto delle tecnologie potenzia l’esercizio delle competenze individuali?

Assolutamente sì. Gli smartphone e i tablet possiedono delle risorse infinite. Se giovani e adulti ne avessero maggiore consapevolezza ne potrebbero beneficiare ancor di più nella vita quotidiana e perché no anche come aiuto concreto nel lavoro e nello studio.

 Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Ampliare la mia attività commerciale e rendere sempre la mia clientela felice e soddisfatta.

 

Se fai il tuo lavoro ogni giorno con un grande senso di responsabilità e di passione e se realmente lo ami, sarai felice nella vita. E’ questo il significato de “Il lavoro”, la poesia “mascherata” da prosa del poeta Khalil Gibran contenuta nel libro Il Profeta che sa rappresentare  meglio di tutti Federico Cionco.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI