Nella suggestiva cornice di piazza San Lorenzo a Viterbo, giovedì 1 luglio, è stata messa in scena la pièce Romeo e Giulietta, quello che dovrebbe essere ma non è, realizzata dalla Compagnia Tetraedro con il laboratorio di teatro integrato. A dirigere questa particolare e ironica versione dell’opera di Shakespeare, il regista teatrale Francesco Cerra. Il primo spettacolo all’aperto dopo la pandemia.
Il progetto nasce grazie a una consolidata rete territoriale costituita da Asl Viterbo UOSDDA, dal Comune di Viterbo, Assessorato alle Politiche Sociali, dalla cooperativa sociale Gli anni in tasca (Consorzio il Cerchio), dalla cooperativa sociale Universale 2000 (Consorzio Il Mosaico) da Associazione Eta Beta e Compagnia Tetraedro.
Uno spettacolo davvero godibile quanto profondo, dall’inizio alla fine, un concentrato di ironia, dramma e passione. La stessa passione messa dai ragazzi speciali che hanno dato vita, assieme al supporto di attori professionisti, a questa splendida rivisitazione di un’opera tanto romantica quanto drammatica.
Tutto inizia con un narratore, che veste anche i panni del regista – F.Heera Carola nella vita coreografo,regista e psicoterapeuta, segue i suoi personaggi passo dopo passo, intervenendo in intermezzi leggeri e divertenti e suscitando tanta gratitudine da parte dello stesso Francesco Cerra. Tutti sembrano a proprio agio,non commettono errori,ma anzi riescono solo a far appassionare e sorridere gli spettatori.
Una versione particolare del dramma Romeo e Giulietta al quale siamo abituati, che ha riscosso un grande successo nell’ampio pubblico presente ieri sera. Tutti bravissimi, preparati, emozionati ed emozionanti. Ogni scena è stata studiata nei minimi dettagli, con battute ilari, lunghi discorsi ripresi perfettamente dall’opera originale e recitati con scioltezza.
La rivisitazione ha riscosso un grande successo, sono bastate poche parole della protagonista per cambiare ogni cosa: “Ma io non voglio morire”. Con questo la storia subisce una trasformazione, donandoci una versione alternativa, felice e inaspettata. Il risultato è stata una pièce leggera, piacevole e che ha visto i ragazzi del laboratorio divertirsi per tutto il tempo.
I giovani protagonisti non hanno potuto trattenere l’emozione dopo una serata di successo come quella di ieri. Ma soprattutto dopo un periodo per niente facile, il quale li ha visti cambiare totalmente il modo di lavorare: non più in presenza, tra sguardi, prove e risate, ma dietro lo schermo di un computer. Con il solo copione da studiare a casa.
Ed è anche per questo che il risultato di ieri ha un significato ancora maggiore, perché realizzato in poco tempo, ma con una volontà indomita da parte di tutti i ragazzi del laboratorio di teatro integrato. Ieri sera ciascuno ha brillato di luce propria nel proprio ruolo, prendendosi lo spazio che gli spettava di diritto, finalmente dopo tanto tempo.
Presenti anche Francesca Burla, Presidente dell’Associazione Eta Beta, Sua eccellenza il Vescovo Lino Fumagalli, l’Assessore Antonella Sberna, il responsabile ASL Dr. Marcelli, la dott.ssa Teresa Sebastiani, il Presidente della consulta volontariato Donatella Salvatori, Orlando Meloni Presidente de Gli anni in tasca e L’Assessore Alessandra Troncarelli.
Tutti hanno ringraziato per la splendida serata trascorsa, rinnovando il desiderio di poter collaborare ancora alla realizzazione di progetti di grande valore sociale come questo.
Il teatro integrato è un modello su cui investire sempre più. Capace di creare per davvero quell’integrazione di cui c’è tanto bisogno per migliorare la nostra società.
I ragazzi protagonisti hanno saputo donare una splendida serata al pubblico presente nella piazza più suggestiva di Viterbo,rappresentando insieme alla Compagnia Tetraedro nel modo giusto un modello di rinascita.