Lisa, racconta il suo papà, non aveva la leucemia, tanto meno “fulminante”, come scritto ma una forma benigna di impoverimento midollare.
“Non era “provata” da mesi di chemio, ed era il trapianto la cura che attendevamo”, racconta il suo papà Maurizio Federico. Lisa era la figlia di Margherita Eichberg, attuale soprintendente per l’area metropolitana di Roma, Viterbo e l’Etruria meridionale. Lisa avrebbe compiuto 18 anni il prossimo marzo. Nata in Ucraina, abbandonata insieme al fratello in un orfanotrofio di quel paese. “I due fratellini vengono adottati da me e mia moglie Margherita nel 2009”, racconta il papà Maurizio.
“La nostra stella è tornata in cielo”. E’ il messaggio che mamma Margherita affida alla sua pagina social. “Ci ha regalato 12 anni di gioia. La vita è dura… e inspiegabile.
Cercheremo di farci accompagnare dal ricordo della tua incontenibile gaiezza.
Mamma, papà e Bogdan”
Oggi i due genitori, sopraffatti da un dolore immenso, hanno aperto una petizione rivolta al Ministro della Salute Speranza.
“Lisa, prematuramente venuta a mancare il 3 novembre u.s. a seguito di una cattiva infusione di midollo osseo forzatamente effettuata per rispetto dei protocolli, benché il midollo pervenuto al donatore risultasse insufficiente (qualitativamente e quantitativamente) a giudizio dei medici stessi. Abbiamo deciso di lanciare questa petizione affinché siano rivisti i protocolli internazionali relativi alla donazione di midollo osseo e non succeda più quanto avvenuto a nostra figlia.
La nostra cara Lisa ha vissuto un Calvario che abbiamo descritto in un post specifico (https://www.facebook.com/maurizio.federico.98/posts/10218087058063799 peraltro ripreso da numerosi media, tra i quali Corriere della Sera e Repubblica per citarne alcuni.
Questo Calvario – e l’epilogo tragico della morte – è avvenuto perché non è prevista una alternativa nel caso la donazione avesse problemi quantitativi/qualitativi. Ebbene nei giorni precedenti la trasfusione il paziente riceve un condizionamento (chemioterapia) finalizzato a ridurre le possibilità di rigetto ma ciò lo pone nella condizione di non poter rimanere per troppo tempo senza l’infusione del materiale del donatore, che gli viene quindi – secondo il protocollo – praticata, a prescindere dalla sua qualità.
La nostra domanda è: possibile che non esista un piano B nel caso il materiale donato si riveli non adatto? Ebbene no, oggi non esiste, ed è per questo che abbiamo avviato questa petizione su change.org
“Roberto Speranza: Trapianti di midollo: mai più senza un piano B, perché Lisa non sia morta invano“.
“Chiediamo quindi al Ministro della Salute di dar corso ai dovuti approfondimenti affinché si modifichi il protocollo vigente e non si abbia a ripetere una tragedia come quella che ha colpito la nostra amata Lisa”.
Firmare la petizione ci pare un atto dovuto affinché l’esperienza di Lisa non debba mai più a ripetersi.