Posta lungo un incrocio di strade che collegano la costa tarquiniese con Viterbo e con il lago di Bolsena, Tuscania vede quotidianamente il passaggio di persone che, per lavoro o per diletto, sfiorano con lo sguardo il centro storico e si dirigono altrove. Ma c’è chi si ferma, rapito dal fascino senza tempo della basilica di San Pietro in cima al colle o dalle mura medievali con i merli ancora intatti.
Ed ecco che Tuscania si trasforma improvvisamente in uno scrigno pieno di tesori tutto da scoprire. San Pietro, con la stupenda facciata, il vescovado e le alte torri, sovrasta il colle che conserva le testimonianze dell’antico abitato etrusco-romano e alla cui base si staglia la meravigliosa basilica di Santa Maria Maggiore. Dirimpetto al colle di San Pietro le mura medievali intatte racchiudono il centro storico, in cui la pietra degli edifici, il verde delle siepi e l’acqua delle fontane si fondono in un’unica e coinvolgente armonia. Il chiostro francescano della chiesa di Santa Maria del Riposo ospita il Museo Archeologico Nazionale Etrusco, un luogo magico dove sono conservati i preziosi resti della Tuscania etrusca, provenienti dalle tante necropoli che ancora circondano la città e che celano architetture senza confronti.
Ma a Tuscania le sorprese non finiscono qui: un anonimo casale nasconde le coloratissime opere naif di Bonaria Manca, la pittrice pastora famosa in tutto il mondo, e in una viuzza del centro storico una porta introduce allo studio dell’altrettanto famoso artista Alessandro Kokocinsky.
PromoTuscia Viaggi e Congressi, ente gestore dell’ufficio turistico di Tuscania da poco più di un anno e mezzo, ha saputo guidare sapientemente e con entusiasmo i numerosi visitatori incuriositi, alla scoperta delle suddette meraviglie, proponendo un’offerta completa di eventi, distinguendosi sempre per l’alto livello culturale e la preparazione specifica dei soggetti protagonisti, e avvalendosi della collaborazione delle varie realtà locali.
Più di 900 persone, tra gruppi organizzati, scuole, piccoli gruppi di amici e famiglie, hanno preso parte a più di venti tra gli eventi proposti, alla scoperta della storia e della vita quotidiana del popolo etrusco attraverso le molteplici occasioni di visita al museo e alle necropoli di Madonna dell’Olivo, di Pian di Mola e della Peschiera, oltre che della storia e dell’arte medievale attraverso le visite alle basiliche romaniche e al centro storico.
I dati sulla provenienza dei visitatori hanno evidenziato una maggiore presenza dal Centro-Nord Italia con in testa la Lombardia seguita da Veneto e Piemonte e poi da Emilia Romagna, Toscana e Marche. Dal sud Italia le principali presenze si sono riscontrate da Campania e Puglia. In prima linea anche le presenze dal Lazio, con Roma al vertice. Il target prevalente dei partecipanti alle visite si è rivelato quello di coppie e famiglie tra i 25 e i 60 anni. La maggior parte di essi è venuto a conoscenza delle iniziative tramite i canali online, in particolare i social, oppure informati dalle strutture ricettive locali, riscontrando un notevole interesse e un ritorno per successive esperienze.
Un successo particolare hanno avuto le visite alla necropoli di Madonna dell’Olivo, tra cui quella svoltasi nel giorno di Pasquetta, accompagnata da un pic nic in loco, a cui hanno partecipato circa 40 persone, e quella per l’Università Tecnica di Monaco, con circa 30 tra insegnanti e studenti, durante la quale sono stati letti dei brani tratti dal racconto viaggio di George Dennis riguardanti la visita del diplomatico inglese a Tuscania; entrambe le visite sono state condotte dall’archeologa e guida turistica Alessandra Petra.
La storica dell’arte Maria Elena Piferi invece ha aperto le porte dell’Atelier del pittore, scultore e scenografo Alessandro Kokocinski e del laboratorio della fotografa Lucrezia Testa Iannilli, mostrando al pubblico quel lato meno conosciuto ma non meno importante dell’arte contemporanea locale.
I visitatori che sono arrivati a Tuscania tra giugno e luglio, oltre alle bellezze consuete, hanno avuto anche modo di inebriarsi del profumo e del colore della lavanda, coltivata dalle aziende del territorio, presso le quali più di 200 persone sono state accompagnate e guidate a conoscere la storia di questa pianta dalle sorprendenti proprietà e l’inizio della sua coltivazione proprio a Tuscania.
