Marco Sensi da Viterbo, sessanta suonati, alla tastiera da giovanissimo sotto la guida dell’allora insegnante Vittoria Natoli Nava. Si siede al pianoforte quasi per gioco, subendone subito il fascino e la seduzione. Prima con lo studio dei classici, poi per dare sfogo alla sua innata creatività come compositore. Anche imprenditore turistico nella cordata Terme dei Papi fondata dal padre-patron Socrate, dove si occupa di marketing e promozione.
La sua musica viene dalla natura, cui la restituisce colorata di infinito. E’ emblematico il suo “Volando” dove le note evocano praterie e boschi avvistati dall’alto, che si fanno nebbiosi man mano che si avvicina l’azzurro del cielo. Ma viene anche dagli affetti più intimi e da chi è indifeso.
“Ho creato motivi in forma primordiale – mi racconta nelle quattro chiacchiere su un sofà alle terme viterbesi – ma sempre scaturiti da un sentimento, un’emozione, un’immaginazione”.
Non è musica contemporanea da cui si tiene alla larga. Non ne ha la struttura, né gli stili. Piuttosto una composizione soffice, con caratteri più tonali, come ad accompagnare un racconto. Catturata una traccia, la stringe e la sviluppa con variazioni ripetitive e crescendi coinvolgenti di sapore naif che sgorgano dal cuore. L’ispirazione s’avvale di attimi di vita e di amore: il sorriso di un bambino, i terremotati dell’Abruzzo, il volto di una donna, le persone amate, la figura del padre. Lo esprime bene il suo recente concerto per San Valentino all’Auditorium di via della Conciliazione a Roma con l’orchestra ”Ensemble strumentale di Roma”, il coro “Nuova Arcadia” e il soprano Arianna Morelli diretti da Daniele Marcelli.
Come mai questa performance? “Per una serie di circostanze favorevoli. Qualche mese fa conobbi gli agenti di Ennio Morricone, Andrea Quattrini e Andrea Pistilli della Balthazar
Management con Marisela Bodan, che dopo aver ascoltato i miei brani mi hanno proposto una serata di beneficenza in favore dell’associazione “Angeli per un giorno”.
Quel provvidenziale sodalizio si rifà a Madre Teresa di Calcutta e coinvolge giovani alle prese con bambini meno fortunati. E’ un progetto di volontariato internazionale per ragazzi dai 16 ai 28 anni in aiuto di coloro che vivono in situazioni di povertà e disagio sociale o che sono degenti in strutture sanitarie o in affidamento presso case famiglie. “C’è molto feeling tra quei bambini e le mie musiche. Il pubblico dell’Auditorium lo ha percepito e sta forse qui il motivo del successo”.
All’Auditorium sono stati eseguiti una ventina di brani presentati, con immagini intonate alle musiche, da Christian Marazziti, eclettico artista dai tanti risguardi: attore, regista, sceneggiatore e produttore, formatosi alla scuola di Pupi Avati. Prezioso il lavoro di trascrizione da pianoforte ad orchestra svolto da Daniele Marcelli e quello del maestro preparatore Piergiorgio Dionisi. “Senza il loro contributo e la regia di Riccardo Recchia – aggiunge Marco – non si sarebbe potuto allestire un programma così intrigante e completo”. Per Enrico Vanzina, presente in platea, Marco Sensi è un talento vero.
In sala molti volti noti: Marco Ghigliani, Claudio Porcarelli, Franco Nero. Stefano Masciarelli, Emiliana Morgante, Luca Manfredi, Gianni Quaranta, Nathaly Caldonazzo, Daniela Poggi, Maurizio Mattioli, Federico Moccia, Francesco Apolloni, Mario Zamma, Alessandro Canale, Clayton Norcross, Francesca Manzini, Carolina Marconi, Stefano Reali e molti altri.
Con queste premesse non esitiamo ad inserire Marco Sensi nel lungo elenco di “Tuscia in pillole”, consapevoli che le eccellenze non sono solo quelle riferite ad opere d’arte e monumenti, ma anche ad altre realtà che contribuiscono ad accrescere le notorietà del nostro territorio.
L’autore*
Console di Viterbo del Touring Club Italiano. Direttore per oltre trent’anni dell’Ente Provinciale per il Turismo di Viterbo (poi Apt). È autore di varie monografie sul turismo e di articoli per riviste e quotidiani. Collabora con organismi e associazioni per iniziative promo-culturali. Un grande conoscitore della Tuscia.