Si è appena conclusa la quarta edizione di TusciAutoctona a Capranica, manifestazione dedicata alla ricchezza varietale dei vitigni autoctoni della Tuscia e della loro capacità indiscussa di poter raccontare in maniera peculiare un territorio e le sue tradizioni produttive.
Una quarta edizione che torna dopo le restrizioni anti Covid-19 e che si conferma un evento di riferimento nel quadro enologico della Tuscia, rimarcando la forte esigenza di parlare in maniera costruttiva del turismo enogastronomico come chiave di volta per lo sviluppo territoriale della Tuscia viterbese e non solo.
Un’affluenza di pubblico importante, distribuita nelle due serate dedicate ai banchi d’assaggio; la presenza di testate di settore che hanno raccontato queste due giornate attraverso le aziende vinicole presenti e la tendenza, sempre più radicata nella Tuscia, di riscoprire le proprie vocazioni vinicole attraverso i vitigni autoctoni.
Un pubblico sempre più informato e curioso di approfondire il mondo del vino; manifestazioni e spettacoli, artisti di strada e una partecipazione finalmente non urlata, ma raccolta intorno ad un’atmosfera allegra e familiare.
Tutto questo è stato possibile ancora una volta grazie al gioco di squadra tra Amministrazione Comunale e Assessorato alla Cultura, Pro Loco, Associazione Tuscia Autoctona, la Delegazione FISAR Viterbo e la consulenza di Raffaele Marini in qualità di curatore e organizzatore della selezione delle aziende vinicole e della commissione d’assaggio tecnica. Commissione che, nella giornata di Domenica 11 Luglio, ha decretato il miglior autoctono della manifestazione.
Riunita nel suggestivo Tempio Romanico di San Francesco, la commissione ha dato voce ai maggiori attori che operano nel settore, in quella che si è rivelata essere altresì l’occasione per parlare non solo di vino, ma anche di territorio e di sviluppo, di ricerca della qualità enologica, ma anche agricola e gastronomica, incentrata su un’etica produttiva capace di garantire autenticità e identità territoriali.
Il tavolo tecnico, salutato e ringraziato dal Sindaco di Capranica, dal Presidente dell’associazione Tuscia Autoctona Federico Ciomei e dall’organizzatore Raffaele Marini, ha visto la partecipazione di:
Annamaria Olivieri, Responsabile dell’Ufficio Internazionalizzazione e Marketing alla Camera di Commercio di Viterbo;
Catia Minghi, dell’Associazione Sommelier Professionisti Italiani e fondatrice dell’Associazione Momenti Divini;
Lino Catalano, sommelier e Delegato FISAR di Viterbo;
Marco Tuia e Alessio De Angelis, rispettivamente sommelier e Delegato della Scuola Europea Sommelier;
Paolo Alfieri, sommelier per la Condotta Slow Food Viterbo e Tuscia;
Marco Isidori, sommelier per AIS Viterbo Associazione Italiana Sommelier;
Franco Cherubini, sommelier AIS;
Claudio Rinaldi sommelier AIS;
Maurizio Basso, sommelier;
Stefano Polacchi per il Gambero Rosso;
Patrizio Mastrocola, volto storico nel mondo enogastronomico nazionale e della Tuscia e wine educator;
Samuele Calistri , miglior sommelier Ruinart Svizzera 2017, Giudice all’International Wine Challenge, 3iC Italian International Center Wine and Food di Ian D’Agata;
Giorgio Aprile, sommelier e wine blogger per PopArtStyle.
Una suddivisione per areale enologico e gradazione alcolica e l’alternarsi in batterie dei 28 vini presenti al panel d’assaggio, degustati rigorosamente “alla cieca”, hanno sancito il podio degli autoctoni bianchi:
1° Posto
Tenute La Pazzaglia (Castiglione in Teverina) con Poggio Triale 2019 Igp Lazio (Grechetto G5 100%), punteggio 90,26/100
2° Posto
Muscari Tomajoli (Tarquinia) con Nethun 2020 (Vermentino 100%), punteggio 89,93/100
3° Posto a pari merito
Casa Mecocci (Vignanello) con Malandrino (Malvasia Puntinata, Greco, Trebbiano Giallo), punteggio 89,33/100
Salenero (Vignanello) con Aleano Greco igt Lazio (Greco 100%), punteggio 89,33/100.
Un terzo posto pari merito, quello dei bianchi, che ha posto l’accento su un areale, quello di Vignanello, da secoli vocato per la viticoltura, ma da troppo tempo alla ricerca di un riscatto identitario che sembra ricostruirsi intorno a queste due giovani realtà vinicole che tutti speriamo possano essere un’apripista per tanti nuovi che verranno.
E’ invece nel podio degli autoctoni rossi che troviamo il vincitore assoluto della manifestazione, con il punteggio più alto:
1° Posto
La Biagiola (Sovana) con Alideo 2018 (Sangiovese 100%), punteggio 90,57/100
2° Posto
Fattoria Lucciano (Corchiano-Civita Castellana) con Maru Igt Lazio (Montepulciano 100%), punteggio 89,28/100
3° Posto
Podere Elvella (Trevinano) con Grechetto Rosso Colli Etruschi Viterbesi (Grechetto Rosso 100%), punteggio 88,64/100.