Una tavola rotonda per spiegare “Quando l’Alternanza Scuola-Lavoro funziona davvero”

All’Istituto “Paolo Savi” si sono incontrati sul tema dell’alternanza Scuola-Lavoro Roberto Tropea del l’Anpal ( Italia Lavoro S.p.A. ) Federica  Ghitarrari per  la camera di Commercio, rappresentanti di  ordini professionali e dirigenti,  tutti ospiti della Preside  dell’I.T. Economico Maria Patrizia  Gaddi che assieme alla referente Ilia Ialongo hanno coordinato gli interventi.

Il Savi ha presentato la sua esperienza ultra ventennale  di collaborazione con le aziende ed i professionisti,

un legame necessario per gli istituti tecnici che accompagnano al lavoro i propri alunni; sul tema si e’ speso, per la divisione transizione Scuola Lavoro il dott. Tropea per l’agenzia che ha conservato ed arricchito tutto il bagaglio di esperienza di Italia Lavoro affrontando l’importanza di supporti e di reti, mentre la dirigente Ghitarrari ha presentato i bandi e l’attività di formazione per le aziende iscritte al registro dell’alternanza della provincia.

La novità del convegno e’ stata il prendere atto della necessità di un impegno comune sul territorio, nel vedere assieme ordini, collegio docenti, istituzioni a condividere i percorsi formativi, proprio perché l’alternanza non sia –  seppure  positiva – una  presenza estemporanea in azienda o (per molti alunni dei tecnici) presso uno studio professionale, ma diventi un momento forte di acquisizione di competenze ben definite,le competenze che ogni indirizzo ha come obiettivo per il diploma del quinto anno.

Sarebbe facile stupire con il racconto di alcune eccellenze del territorio che hanno costruito contenuti, competenza ,alternanza come una corda ben intrecciata , capace di tener in piedi il valore della preparazione degli alunni, basti   pensare ai ragazzi dell’indirizzo Turismo che hanno coordinato la promozione del Teatro dell’ Unione, o che in un accordo con Google stanno procedendo alla digitalizzazione delle opere museali della città così come prevede il piano strategico del turismo, o ancora i nostri colleghi dell’aereonautico che vedono gli alunni in alternanza seguiti da Enac.

Ma accanto a progetti capaci di stupire , quello che si è voluto raccontare e’ il valore di un passo avanti, di una qualificazione delle imprese da una parte, del cammino della scuola dall’altro , entrambe pronte o intente a  superare la logica di un rigido sapere nozionistico, ma a ricercare assieme nei dipartimenti, nei consigli la ricerca dell’ integrazione del progetto di  alternanza  con il curriculum fatto di conoscenze .

La parola d’ordine è stata lavoriamo insieme, senza spaventarci se talvolta il risultato è solo di orientamento, o, raramente, non è andato oltre la  riflessione per l’alunno che ha avuto un tutor non troppo efficace, ma per la stragrande maggioranza degli alunni dei Tecnici oggi la presenza in azienda e’ mirata, preparata da un cammino di formazione , da un supporto  che il tutor e l’azienda riceveranno per aver dedicato del tempo a mostrare e far crescere le competenze degli alunni.L’alternanza e’ un bagaglio prezioso che può arricchire il territorio, supporta l’azienda, lo studio professionale,  la realtà produttiva    nel formare quella risorsa umana che rappresenta proprio il lavoratore del domani.

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