Unitus, il 5 per 1000 per il diritto allo studio

L’Università degli Studi della Tuscia conferma il massimo impegno fin qui profuso nella direzione del sostegno e della promozione del “Diritto allo studio”.

L’Ateneo si colloca nelle prime posizioni della speciale classifica nazionale per la soddisfazione degli studenti iscritti, con percentuali che superano la soglia del 90% e, anche quest’anno, massima attenzione alle studentesse e agli studenti, attraverso l’attivazione  di numerose borse di studio e agevolazioni.

Con i proventi della raccolta del 5 per 1000, grazie alle donazioni di una crescente platea di attenti contribuenti, anche per l’anno accademico 2022/2023 l’ateneo sostiene gli studenti e le loro famiglie, colpite dalla dura crisi causata dalla recente pandemia, con borse di studio dell’importo pari a 500,00 euro, in favore di una vasta ed eterogenea popolazione studentesca.

Le risorse saranno destinate a finanziare il merito, a beneficio di studentesse e studenti che abbiano conseguito i migliori risultati (“bonus cultura”), presso istituzioni scolastiche e universitarie, italiane ed internazionali.

“Oltre a sostenere le famiglie dotate di redditi minori, attraverso l’ampliamento della  no tax area e il bonus cultura – ha affermato il rettore Stefano Ubertini – vogliamo lanciare un chiaro messaggio agli studenti, dare il massimo perché nella vita l’impegno è sempre ripagato e ciò, indipendentemente dalle condizioni di reddito che caratterizzano le famiglie di riferimento”.

Il Rettore ha ribadito che l’intento dell’ateneo è quello di non lasciare nessuno indietro, vicinanza agli studenti che si trovano in situazioni di difficoltà, economiche e/o familiari, come gli studenti care leaver che, al compimento della maggiore età, si trovano a vivere al di fuori dalla famiglia d’origine, in virtù di un provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Nella prospettiva di intervento e supporto, l’ateneo ha varato misure destinate agli studenti provenienti dall’Ucraina. Giovani che, anziché vivere una delle più belle fasi della vita normalmente destinata allo studio e alla spensieratezza, sono rifugiati, spesso soli e con un forte stress derivante dalla guerra.

Tra le azioni a sostegno del diritto allo studio, merita particolare attenzione “Women in Stem”. Borse di studio per studentesse che hanno scelto di formarsi nelle materie “Stem”, acronimo con cui vengono indicati i corsi di laurea delle macro aree di “Scienze e matematica” e “Tecnologia ed Ingegneria”.

“L’iniziativa intende promuovere tra le studentesse la formazione in un ambito che è tradizionalmente appannaggio degli uomini – ha affermato il delegato del Rettore per il diritto allo studio Andrea Genovese – nonostante permetta invece di conseguire una preparazione che garantisce un alto tasso di occupazione, ottime retribuzioni e concrete possibilità professionali”.

 

Viterbo, 19 maggio 2022

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