Dopo una lunga attesa, si è svolta nella movimentata mattinata dell’11 giugno la cerimonia per la consegna dei diplomi delle lauree magistrali e triennali agli studenti dell’Università degli Studi della Tuscia. Inizialmente prevista al Teatro dell’Unione, la cerimonia è stata spostata nella splendida cornice di Palazzo Papale nella sala del Conclave, a causa di un guasto elettrico nella location decisa inizialmente. Presenti sia la mattina, che il pomeriggio dalle 15, il magnifico rettore Alessandro Ruggeri, l’assessore ai servizi sociali Antonella Sberna, i direttori dei dipartimenti DAFNE, DEB, DEIM, DIBAF, DISTU E DISUCOM, tutti i neolaureati e le rispettive famiglie presenti per sostenere e festeggiare i ragazzi.
La cerimonia è iniziata con i consueti saluti del magnifico rettore, rivolto a tutti i ragazzi che stamattina erano presenti e pronti a ricevere il diploma di laurea. Un biglietto da visita per il mondo del lavoro o anche solo per costruire il futuro dell’Italia, un’immensa possibilità per il futuro. “Questo è il simbolo del risultato che avete conseguito – ha iniziato il discorso il rettore Ruggeri. Ringrazio per il senso di attaccamento che tutti i nostri studenti hanno con l’Università, una cosa che mi dà una grande soddisfazione”. Una sala gremita di studenti e ospiti, pronti a festeggiare il tanto agognato diploma di laurea. Intervenuta anche l’assessore Sberna per i saluti istituzionali nei quali ha ringraziato i presenti e si è congratulata con tutti gli studenti, per il loro percorso colmo di sacrifici e soddisfazioni. “È una cerimonia importante, corona anni di sacrifici e di fatica. So cosa voglia dire quanto sforzo e sudore si mette negli anni dell’Università seppur coronati da momenti di goliardia e divertimento. Prendere questo pezzo di carta tra le mani è una grande fatica, ma vi permette di cominciare la vostra vita professionale, lavorativa e permette di accedere a quel mondo del lavoro tanto difficile da approcciare. Io spero che da oggi in poi possiate con le vostre gambe, con le vostre famiglie e dei docenti che non credo vi abbandoneranno oggi, cominciare questa vita. Rinnovo le mie scuse per stamattina, ma tutto sommato ci troviamo all’interno di un posto conosciuto in tutto il mondo, per questo ringrazio Don Luigi Fabri e Monsignor Lino Fumagalli”.
Nel cuore medievale della città di Viterbo, l’evento è proseguito con il discorso per il saluto dei neolaureati della dottoressa Silvia Lucarini che ha ribadito l’importanza del diploma di laurea, simbolo di un percorso che ha cambiato la vita, ricordando inoltre i dati statistici di Almalaurea sull’occupazione degli studenti laureati STEM in crescita (discipline scientifiche), per poi invitare tutti a non arrendersi perché c’è posto per tutti e ognuno ha le capacità per fare un buon lavoro: “Dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi, di dove siamo arrivati con le nostre forze e di aver realizzato un nostro sogno. Sappiamo tutti che non è semplice trovare un lavoro, in particolare se vogliamo che questo sia inerente al nostro percorso di studi. Ma c’è chi con impegno professionalità e costanza ha preso in mano il proprio futuro partendo da zero. Possedere una laurea significa oggi che abbiamo uno strumento in più per farci conoscere, per mostrare le nostre abilità e sfruttare le conoscenze in ambiti in cui non tutti possono arrivare”.
Prima della consegna degli attestati è intervenuto nuovamente il rettore Ruggeri, il quale ha continuato con delle riflessioni sull’importanza dell’università per la crescita personale, ma anche collettiva, di tutti i ragazzi che hanno vissuto questi anni di gioie e anche di momenti difficili. Sul clima che si crea tra studenti e docenti, un segmento della vita che implementa nuove amicizie basate sulla condivisione di valori, ideali e sacrifici. “Si accennava prima della relazione sui risultati dell’occupazione dei laureati. Io, in più, sono molto contento perché oltre questo abbiamo visto crescere anche la soddisfazione da parte dei nostri studenti. È la prova che voi in questi anni lavorate in un ambiente che cerca il più possibile di starvi vicino, confermato anche da Almalaurea che ci mette ai primi posti tra le migliori università pubbliche nazionali. Non nascondo che noi ci troviamo in un momento molto complicato, in un contesto economico difficile. Voi siete un élite privilegiata del Paese perché con i vostri sacrifici avete acquisito una competenza e una coscienza che nessuno vi toglierà nella vita. Vi invito ad usarle bene perché il futuro è nelle vostre mani”.
La cerimonia è proseguita con la consegna dei diplomi a tutti gli studenti presenti, divisi per dipartimento di provenienza. E si è protratta come da programma anche nel pomeriggio sempre presso nella sala del Conclave a Palazzo Papale che ha visto ancora altri neolaureati ricevere quel diploma tanto sudato, ma soprattutto meritato.
Unitus, la consegna dei diplomi di laurea a Palazzo Papale
di Nicole Chiassarini