Via al piano di recupero del centro storico di Viterbo

di Luciano Costantini

conferenza

Due anni e Viterbo avrà il suo Master Plan per il recupero de centro storico, cioè le linee guida, le arterie che potranno ridare vita alla città. Questi i tempi di attuazione del progetto varato da Palazzo dei Priori e schedulato dall’università della Sapienza di Roma chiamata a elaborarlo. I tempi sono stati fissati, ma verosimilmente sarà assai difficile poterli rispettare perché il recupero del centro storico rientrava già nel Piano Regolatore Generale del 1975, reso attuativo nel 1979, avviato nel 1990 e congelato da un quarto di secolo. Tappe ricordate da Chiara Frontini in apertura di conferenza stampa nella Sala Rossa di Palazzo dei Priori e che la dicono lunga sugli ostacoli da superare e, dunque, sulla lunghezza temporale dell’operazione. “Una sfida enorme – avverte la sindaca – di cui siamo consapevoli, ma che intendiamo affrontare con grande determinazione e che rientra nel nostro programma di valorizzazione di Viterbo. Se riparte il centro storico, riparte la città. Noi abbiamo tracciato un percorso, una strada”. “Attenzione – spiega l’assessore all’Urbanistica, Emanuele Aronne – non stiamo parlando di un nuovo piano regolatore, ma più esattamente di un piano di recupero del centro storico che, a mio parere, ingloba diversi centri storici e che necessita magari di soluzioni diverse tra loro. Con i tecnici della Sapienza di Roma stiamo elaborando regole nuove e nuove direttive su parametri e strumenti d’intervento. Regole attraverso le quali i cittadini sapranno ciò che possono fare e ciò che non possono fare. La nostra è una visione prospettica, rispetto a un piano di recupero che non c’è mai stato”. Alla conferenza partecipano anche l’architetto comunale Stefano Peruzzo e l’architetto Orazio Carpenzano, responsabile scientifico del Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza. Quest’ultimo parla di “rigenerazione” di luoghi dove oggi i giovani non riescono e realizzare le loro aspirazioni: “Sarebbe bello che essi traessero proprio da questi luoghi ispirazioni per proiettarsi verso il futuro. Il centro storico non va cancellato, ma sovrascritto, un luogo dove il turismo si possa stanziare. Questo è l’obiettivo di un piano ambizioso che va trasferito in un messaggio propositivo”.

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