La Belle Époque è una commedia romantica del regista francese Nicolas Bedos con Daniel Auteuil, Guillaume Canet, Doria Tillier, Fanny Ardant e Pierre Arditi. Distribuito da I Wonder Pictures, fin da subito ha raccolto consensi da parte della critica e del pubblico, regalando una messa in scena dal forte sapore di nostalgia e regalando un costante senso di gioia all’interno del più romantico contesto francese.
Victor e Marianne sono sposati e molto diversi tra loro. Lui vorrebbe tornare a vivere le passioni travolgenti di quando si erano conosciuti negli anni Settanta, lei invece desidera andare avanti e chiudere quella storia colma di monotonia. Disegnatore disoccupato, senza ispirazione e che rifiuta categoricamente la società attuale, Victor è così costretto a lasciare la propria casa. A cacciarlo è proprio sua moglie, una psicanalista che ha bisogno di stimoli che ritrova in François, il migliore amico di Victor. Ormai distrutto, Victor accetta l’invito della Time Traveller, un’agenzia che mette in scena il passato. A dirigerla è Antoine, che offre ai propri clienti la possibilità di vivere un momento storico preferito grazie a sontuose scenografie e a un gruppo di attori scelti. Victor, innamorato del proprio passato e di Marianne, sceglie di rivivere il suo incontro con lei, una sera di maggio del 1974 in un café di Lione, chiamato proprio “La Belle Époque”. Sedotto dal fascino dell’attrice che interpreta la moglie quando aveva vent’anni, Victor grazie al passato trova finalmente il futuro.
La pellicola nasce con un preciso scopo: l’accettazione di sé stessi e dello scorrere del tempo. La splendida Fanny Ardant ne è l’esempio migliore. Incapace di accettare gli anni che passano e che lasciano segni indelebili sul proprio corpo, decide di fermare tutto cambiando la sua relazione, lasciando Victor per uno più giovane. Ma anche il tema dell’amore è preponderante in questo film. Quello iniziale, pieno di passione e momenti di intensa intimità, ma anche nel momento più critico, dopo tanti anni di matrimonio, dove sopraggiunge la noia e forse i sentimenti non sono poi così chiari come all’inizio. Il punto cruciale, però, viene rappresentato come la paura e la difficoltà di accettarsi ormai a settant’anni. Marianne prima di abbandonare il marito decide di scappare da sé stessa e dall’inesorabile passare del tempo. Ha un ritorno all’adolescenza, ma ha anche gli strumenti intellettivi per fare un’autoanalisi, tornare indietro sui suoi passi e guardare in modo costruttivo tutto ciò che ha sbagliato, vittima della paura di aver ormai concluso la propria vita. Ma se Daniel Auteuil e Fanny Ardant interpretano alla perfezione dei perfetti coniugi che cercano di trovare di nuovo se stessi, Doria Tillier, già protagonista nel primo film di Bedos (Un amore sopra le righe), brilla per l’eccellente interpretazione con un carisma tale da conferirle un ruolo intorno al quale si muovono la maggior parte delle inclinazioni dei personaggi nella storia. In questo contesto romantico, a Canet viene affidato il ruolo del regista e dell’artefice della messa in scena dei ricordi di Victor, interpretando in maniera eccellente quello che paradossalmente farebbe lo stesso Bedos.
Anche la regia è attenta al dettaglio, capace di dirigere la pellicola con leggerezza e semplicità, senza cadere nei cliché tipici delle commedie romantiche. Bedos è un giovane regista che sta consolidando il proprio talento facendo aumentare sempre più l’ambizione delle storie che crea. E il suo film è veramente quella “epoca bella”, affascinante e romantica, della quale resta una memoria velata di tristezza. Un ricordo che ravviva anche il presente. Un film originale, che a tratti ricorda il capolavoro The Truman show, con attori molto bravi e una storia costruita passo dopo passo da chi sta dietro e che può manipolare qualsiasi cosa, persino gli eventi atmosferici.
Presentato in anteprima mondiale, fuori concorso, al Festival di Cannes 2019, al Grand Théatre Lumière, La Belle Époque celebra la creatività del cinema francese, omaggiando lo slancio artistico con una commedia nostalgica e tanto romantica, capace di conquistare il proprio pubblico. Costruendo un delicato equilibrio tra sentimenti e passioni, Nicolas Bedos ha realizzato un film piacevole, divertente e molto romantico. Con uno sguardo al passato, nella ricerca di quello che è stato e con l’intenzione di proiettarlo verso il futuro, ma senza dimenticare l’importanza del presente.
Film visto giovedi 21 novembre alle ore 20.15 presso la Sala Gajarda del Cine Tuscia Village