Viterbese: a mezzo secolo dalla promozione, giocatori e tifosi festeggiano al Tennis Club

di Luciano Costantini

Il sentimento è della più tenera nostalgia, il colore il bianco candido dei capelli (dove sopravvivono ancora). In una mattinata accecata dal sole, il Tennis Club Viterbo ospita i quasi mitici cavalieri di quella che fu una splendida ed emozionante cavalcata che portò la Viterbese alla agognata promozione in serie C. Era il 1969/70, cioè mezzo secolo fa e quei cavalieri (come tutti noi) mostrano il segno degli anni, tanto che è necessario qualche secondo, un pizzico di immaginazione, magari il suggerimento di qualche amico, per individuare i nostri che sono stati “convocati” da Claudio Di Marco per la presentazione del suo libro “Bel calcio si spera”. Presente anche il numero uno della Viterbese di oggi Marco Romano che annuncia il ritorno alla denominazione storica della società (solo Viterbese, appunto). Un ritorno al passato glorioso quello che fu del mitico Enrico Rocchi, rappresentato dal figlio Pietro. Non ci sono tutti gli alfieri di quella difficilmente ripetibile stagione: alcuni sono assenti giustificati, altri li ha portati via la vita. Tra i raggi di sole che picchiano duro e la timida ombra di un gazebo, ecco il roccioso Marini, l’insuperabile Restani, il direttore d’orchestra della difesa Pieri, il tostissimo Lorenzon, l’infallibile cecchino Toscano. E poi Cuccuini, Caporossi, Vuerich, Rondini, Bina, Talotta ieri attaccante promettente e oggi pittore importante che consegna a giocatori e dirigenti alcune litografie numerate. La mattinata non vuole essere una sfilata, ma un omaggio e un ringraziamento a chi quella promozione rese possibile cinquanta anni addietro: capelli sale e pepe, qualche segno di pancetta, ma la determinazione, lo spirito di gruppo sono rimasti immutati. Lo si interpreta chiaramente dalle parole (poche, per la verità) dei protagonisti, ma i i sorrisi, le pacche sulle spalle, qualche battuta gettata lì, stanno a dimostrare che il tempo può cancellare talvolta i ricordi, ma non i sentimenti. E quella Viterbese era una grande squadra, una squadra che era capace di sublimare i sentimenti dei tifosi. Forse la migliore di sempre… O è un’esagerazione?

Il Presidente della Viterbese Romano
Marini e Toscano
Lorenzo e Pietro Rocchi, figli di Enrico
Una delle formazioni 69-70, foto dal libro “Viterbese sett’anni di storia” di Massimiliano Mascolo
Classifica finale (dal libro di Massimiliano Mascolo)
Presenze 69-70 (dal libro di Massimiliano Mascolo)
Il quadro donato dall’artista Alfonso Talotta
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